Reddito di cittadinanza, scovati i primi “furbetti” anche in provincia
Tra Asti e Alessandria scoperti sei trasgressori, dati suscettibili di variazione al rialzo
ALESSANDRIA – Con l’introduzione, da pochi mesi, del reddito di cittadinanza sono iniziati anche i doverosi controlli per verificare i requisiti dei richiedenti. Uno dei nuovi aspetti su cui si chiede di vigilare e controllare con particolare attenzione è proprio sulla corrispondenza veritiera sulla sussistenza dei requisiti per accedere alla nuova forma di welfare.
L’Ispettorato del Lavoro, incrociando i dati in suo possesso e mettendo in atto azioni di intelligence, hanno già scovato alcuni “furbetti” che erano già riusciti ad ottenere il sussidio, autocertificando il falso e pertanto facendosi accreditare sulla carta ricaricabile gialla somme di denaro variabile, ma sempre in modo illegittimo.
Tra le province di Asti e Alessandria (di competenza dell’Agenzia sotto la direzione di Sergio Fossati) sono già stati scoperti sei trasgressori, almeno tre della nostra provincia. Sono i primi dati suscettibili di variazione, al rialzo: su questi sei l’indagine è già conclusa con esito negativo (per i trasgressori), ma dagli uffici dell’Ispettorato non escludono che nei prossimi mesi la lista dei “cattivi” potrebbe allungarsi.
Sono persone che ricevono dallo Stato qualche centinaio di euro al mese in attesa della chiamata dei navigator, ovvero alla ricerca di un lavoro o di qualche opportunità per trovarlo. Peccato che tutti avessero altre attività lavorative “in nero” e che quindi ne dovranno rispondere direttamente.
“I controlli su chi percepisce la disoccupazione e di fatto ha un altro lavoro ci sono sempre stati, ma con il reddito di cittadinanza è un po’ diverso – spiega il direttore dell’Ispettorato di Alessandria, Sergio Fossati – Le sanzioni in capo al percettore di reddito di cittadinanza che viene scoperto sono altissime commisurate al reddito ricevuto”.