Tramezzini fritti, un pasto completo
TRAMEZZINI FRITTI
I tramezzini fritti altro non sono che delle mozzarelle in carrozza fatte utilizzando però la gruviera anziché la mozzarella e con una bella farcitura al suo interno. Insomma una versione 2.0 del famoso spuntino della tradizione veneziana di inizio ‘800 che, come tanti altri di quell’epoca, è un piatto del recupero.
Alcuni ne fanno però risalire le origini al periodo medioevale Campano, altri alla storia culinaria laziale, paternità a parte sappiamo che la pietanza originale consiste in fette di mozzarella racchiuse (come in una carrozza) da due fette di pane in cassetta passate poi nell’uovo e nel latte, a volte anche in farina o pangrattato.
La versione locale veneziana è solitamente tagliata a rettangoli e, al suo interno, oltre la mozzarella vengono aggiunte acciughe, prosciutto cotto o altre ingredienti a dare un tocco di gusto alla pietanza.
I piatti della tradizione, quelli che si tramandano di generazione in generazione e che, partendo da una regione si espandono all’Italia intera sono senza dubbio esempi virtuosi di pietanze ben riuscite e dunque ho colto l’occasione per presentarvi la mia versione e invitarvi così a rifarla utilizzando tutti gli ingredienti che a vostro gusto si sposano all’interno della “carrozza” di pane. Infine condivideteli con la vostra famiglia, come spuntino, come merenda ma anche come piatto unico in un pasto!
RICETTA:
· Difficoltà: bassa
· Porzioni:6
· Tempo di preparazione: 10 min
· Tempo di cottura: 5 min
Ingredienti:
· 6 fette di pane da tramezzini quadrate
· 3 fette di prosciutto cotto
· 6 fette di gruviera
· 200 ml di latte
· 2 uova
· Sale
· Pepe
· Olio di semi per friggere
Preparazione:
Con un mattarello appiattire bene il pane mantenendo la forma quadrata.
Iniziamo a fare i tramezzini fritti mettendo una fetta di formaggio sopra il pane, poi una fetta di prosciutto e nuovamente una fetta di formaggio.
Chiudere con un’altra fetta di pane e fare cosi per tutti gli ingredienti a disposizione andando a formare 4 tramezzini.
Poi tagliarli in 2 in diagonale con un coltello.
In una ciotola rompere le uova, aggiungere il latte, salare, pepare ed immergere i tramezzini per pochi secondi all’interno. Appoggiarli poi su un piatto in attesa della cottura.
Scaldare l’olio in una padella larga e bassa e quando avrà raggiunto una temperatura di 170° (provate con uno stuzzicadenti e se lo vedete friggere bene sarà pronto) immergetevi i tramezzini facendoli friggere per qualche minuti fino a completa doratura (a me piacciono ben arrostiti, Voi fateli secondo i gusti della famiglia). Scolateli e metteteli su un panno di carta per togliergli tutto l’olio in eccesso (se la frittura è fatta bene rimarranno molto asciutti e non oleosi) e serviteli in tavola. Buoni per una merenda, per un aperitivo ma ottimi anche come antipasto.
LA SOMMELIR Stefania Bobbio CONSIGLIA:
Con i tramezzini fritti siamo al cospetto di un precursore dello street food all’italiana, semplice, gustoso, si può assaporare passeggiando o seduti su una panchina in un parco; sostituisce un pasto ma è perfetto a merenda e l’abbinamento vien da sé: FRITTO DA STRADA chiama BIRRA.
Il mio consiglio è quello di abbinare una IPA (Indian Pale Ale): birra secca, amarognola e luppolata. Le caratteristiche derivano dalla necessita degli inglesi nel periodo colonialista di esportare le birre fino in India, cosa per nulla facile all’epoca che ne causo diversi fallimentari nel trasporto per deperimento durante il lungo viaggio ma anche a causa della salsedine e delle alte temperature nei locali di stiva.
Si decise così di aumentarne la stabilità e la conservazione aggiungendo più luppolo al suo interno. Le versioni attuali di IPA conservano le marcate note luppolate e amarognole a cui si aggiungono però sentori speziati e agrumati che ne nobilitano le caratteristiche di complessità organolettica.
All’esame visivo vira da un color dorato ad un rame chiaro, al naso si percepisce il tipico aroma luppolato, floreale, erbaceo e speziato, in bocca un’ottima corrispondenza con quanto avvertito al naso inoltre note di biscotto, pane fresco e caramello. Infine un corpo morbido, con un tono astringente tipico del luppolo che fa percepire una secchezza globale nonostante la presenza del malto che da supporto e bilanciamento.
Nel complesso l’abbinamento tra IPA e tramezzino fritto è davvero perfetto: l’amarognolo della birra e l’astringenza del luppolo puliscono la bocca dai grassi contenuti nel ripieno preparandola al boccone successivo.
In Italia e in Piemonte esistono centinaia di micro birrifici che producono birre IPA.
Provare per credere!