A ogni boccone una nuova sorpresa: il Danubio ripieno verdura
DANUBIO
Il Danubio è un piatto con origini nobili, o almeno così racconta la storia, infatti si narra che all’epoca dei Borboni quando fu celebrato il famoso matrimonio tra Ferdinando I e Maria Carolina d’Asburgo Lorena i cuochi viennesi lo proposero al banchetto nuziale. Di certo sappiamo che si tratta di un piatto immancabile nella cucina partenopea, chiamato anche torta a pizzico, per la sua forma a torta per l’appunto, composta però da tanti morbidi bocconi ripieni lo rende conviviale ed accattivante. La tradizione vuole che sia posto in mezzo alla tavola nei giorni di festa e staccato pezzo a pezzo rigorosamente con le mani, per questo “a pizzico”.
La bontà e genialità del piatto è anche data dal fatto che ogni panino che compone l’opera può essere farcito in modo differente e ogni boccone può diventare una continua sorpresa. Il mio Danubio differisce per alcuni aspetti da quello tradizionale napoletano, infatti quest’ultimo viene fatto con un impasto di pan brioche intensamente arricchito di scorza d’arancio, io invece ho preferito un composto più simile a quello della pizza alleggerito con un filo di latte, inoltre sempre nella tradizione partenopea si è soliti riempire i panini con affettati e formaggi io ho preferito una versione più leggera, ma non certo per le calorie sia chiaro, ma per renderlo più colorato, fresco ed estivo!
Sapete che per me la cucina è colori e anche questa volta non ho resistito alla tentazione.
Difficoltà: medio
• Porzioni: 8
• Tempo di preparazione: 90 min
• Tempo di cottura: 40 min
Ingredienti:
• 500 gr Farina
• 150 gr Acqua
• 150 gr Latte
• 3 gr Lievito di birra secco
• 12 gr Sale
• 1 Cipolla
• 1 zucchina
• 1 peperone
• 1 carota
• 100 gr di cavolfiore
• 200 gr di pomodorini
• 1 spicchio di aglio
• basilico
• Olio evo
• Burro
• Brie
Preparazione:
in una ciotola capiente mettere la farina, il lievito, il latte, l’acqua ed il sale ed impastare bene il tutto fino a rendere un impasto liscio, omogeneo ed elastico.
Fare lievitare l’impasto per 4 ore.
A parte preparare il ripieno.
Pelare, parare e pulire tutte le verdure, tagliarle a cubi non troppo grandi e cuocerle in padella a fuoco vivo con un filo di olio evo, sale e basilico.
Quando cotte farle raffreddare e tenerle da parte.
Riprendere la pasta una volta lievitata, stenderla con un mattarello e tagliarla con un coppapasta tondo (10 cm) riempire ogni cerchio di pasta con le verdure ed un pezzo di brie in purezza e chiudere le palline con il ripieno interno.
Mettere in una teglia precedentemente imburrata, le palline distanziate di 1 dito l’una dall’altra, poi imburrarle e farle lievitare per ancora 30 minuti.
Infornare a 180° per 30 minuti.
Una volta cotto il Danubio è pronto per poter essere strappato pallina per pallina e mangiato.
LA SOMMELIER Stefania Bobbio CONSIGLIA:
Il Danubio con la sua complessità aromatica data dal susseguirsi di verdure differenti e dalla succulenza del brie che funge da legante merita come compagno di merende un vino elegante, con buona acidità, notevole persistenza ma al contempo in grado di pulire il palato e rinfrescandolo per il successivo assaggio.
Chi meglio di sua maestà Vermentino poteva assolvere a questo compito? Un vitigno dalle note avvolgenti e complesse che in ogni territorio in cui viene coltivato racconta con dovizia di particolari la storia di quell’area, di quella provincia o di quel Comune, declinandosi in sentori differenti assorbiti con pazienza dalla terra che lo ospita. In questo caso vorrei soffermarmi sul Riviera Ligure di Ponente Doc Vermentino, un’area che si estende ad ovest di Genova verso Arenzano e Savona particolarmente vocata per la coltivazione di questo vitigno che si inerpica sulle irte sponde collinare che risalendo ripide le pinete verdeggianti che lo circondano. Lì il lavoro e la fatica dei vignaioli si evince solo affacciando la sguardo a queste pendenze che non permettono di certo raccolte meccanicizzate ma accurate vendemmie a mano con cassettine e, da lì, tutte le altre difficili e minuziose lavorazioni che avverranno sono garanzia dell’elevata qualità di questi vini che si trasformano in veri e propri esempi di viticoltura audace e ben riuscita.
Il Vermentino, in questa Doc deve essere presente in bottiglia almeno per il 95% l’aspetto è giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli, all’olfatto è intenso, floreale, sentori della macchia mediterranea come erbe e fiori di campo, timo selvatico, resine boschive e pesca gialla. In bocca è fresco, acido e di buona sapidità, i profumi floreali e fruttati si ripresentano al palato, il finale è deciso, lungo e persistente lasciando la bocca pulita prima dell’assaggio successivo. Il nostro Danubio accompagnato dal Vermentino sarà così perfettamente equilibrato durante la degustazione quando le morbidezze del primo incontreranno l’acidità e l’elegante aromaticità del secondo.