Cozze, zenzero e arance: un piatto estivo e frizzante
COZZE, ZENZERO E ARANCE
Esistono molteplici storielle sulle cozze ma quella che vi voglio raccontare oggi è la mia preferita siccome più che di storia si tratta di un consiglio sul loro consumo che si tramanda da generazione in generazione e come tutte le credenze popolari hanno sempre un fondo di verità ed uno di leggenda.
La vostra nonna vi ha mai detto di non fidarvi dei mesi con la “erre”?
La mia si e mi diceva che il sole in quei mesi ovvero febbraio, marzo, aprile, settembre, ottobre, novembre e dicembre procura influenze inaspettate!
La stessa credenza popolare pare coinvolga anche ostriche e cozze al punto da sconsigliarne la somministrazione negli stessi mesi…
Io, sinceramente le ho sempre mangiate perché ne vado ghiotto anche se ho scoperto che c’è un fondamento di verità in questa storia ed è data dal fatto che in quegli stessi mesi i molluschi si riproducono ed il loro mantello diventa più chiaro e meno saporito!
Tutto questo per dirvi che abbiamo davanti due mesi meravigliosi in cui questo gustoso mollusco dà il meglio di sé, quindi cucinatelo in tutti i modi, dalla più classica impepata ai gustosi sughetti al pomodoro tipici del sud Italia e non dimenticate di provate anche questa ricettina semplice e prelibata e che vi inebrierà per la sua connotazione mediterranea.
Difficoltà: facile
• Porzioni: 4
• Tempo di preparazione: 20 min
• Tempo di cottura: 20
Ingredienti:
• cozze
• zenzero
• aglio
• arancia
• prezzemolo
• peperoncino
• olio evo
• pane
Preparazione:
Mettere le cozze in una bacinella di acqua fredda con un pugno di sale, lasciarle spurgare, togliere tutti i filamenti e grattarle con una spugna sulla superficie in modo da pulirle bene.
In una pentola versare dell’olio evo, aggiungere l’aglio tritato finemente, lo zenzero grattugiato finemente ed il peperoncino e rosolare bene il tutto.
Aggiungere le cozze, coprire con un coperchio e farle aprire.
Bagnarle con il succo di arancia e farle cuocere per qualche minuto.
Finire con una spolverata di prezzemolo grattugiato grossolanamente.
A parte tagliare delle fette di pane, olearlo, salarlo e gratinarlo su una piastra oppure in forno a 180° per qualche istante.
Servire le cozze con il pane che servirà per intingere nella salsa che le cozze hanno fatto.
LA SOMMELIER Stefania Bobbio CONSIGLIA:
Per questo piatto estivo e frizzante con note agrumate e piccanti ho pensato ad un vino che piace a tutti, soprattutto alle donne, o almeno così dicono i baristi, un vino che fanno in molti ma purtroppo, talvolta prodotto per farne in quantità e non qualità.
Sto parlando del Müller-Thurgau, un incrocio di vitigni a bacca bianca creato nel 1882 dal signor Hermann Müller che si dà il caso fosse nato a Thurgau in Svizzera. Si pensa da studi recenti che i vitigni incrociati siano il Riesling Renano ed il Chasselas, altri dicono che il secondo vitigno fosse Madeleine Royale, ma bando agli incroci ad oggi è un vero e proprio vitigno coltivato principalmente nella zona del Trentino Alto Adige, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto per quanto riguarda l’Italia ma non manca in Germania, Svizzera ed in alcune aree del nuovo mondo enologico come la Nuova Zelanda.
Il Müller- Thurgau necessita di altitudine, di suoli calcarei e una temperatura mite che vira, nelle ore notturne, in fresco pungente, ed è grazie all’escursione termica, al riparo naturale dai boschi e delle montagne che spesso lo circondano che queste uve crescono eleganti e rigogliose sviluppando profumi floreali e fruttati di grande classe.
Alla vista di color giallo verdolino che si spinge fino al giallo paglierino mai troppo intenso, al naso aromatico con profumi delicati di fiori bianchi, erbe spontanee, note marcate di frutta bianca come pera e pesca e poi ancora, salvia, mirto e ginestra. In bocca si presenta secco, talvolta vivace, fresco, agrumato e fruttato con elegante morbidezza e finale ammandorlato.
Un vino da consumarsi giovane, al pieno della sua freschezza e aromaticità che accompagna perfettamente il nostro piatto di cozze trovando diretta corrispondenza dell’agrume in entrambi e mantenendo equilibrio grazie alle morbidezze del vino e del mollusco contrapposte alla piccantezza dello zenzero e l’acidità dell’arancia.