Impresentabili, disinteresse e la scelta del meno peggio
ALESSANDRIA – Spendere altre parole su Sabrina Deambrogi (candidata nelle liste a supporto di Alessandro Deangelis che si è ritratta in un selfie, poi pubblicato sui social, con un tatuaggio delle SS sul cuore) e su Lele Rachiele (candidato della Lega a supporto di Maurizio Oddone che il Carroccio ha scelto come volto da affiancare al segretario Matteo Salvini durante il comizio di Valenza e che è appena stato denunciato dai Carabinieri per simulazione di reato) sarebbe tanto dannoso quanto inutile. Piuttosto dovremmo sforzarci in un altro esercizio, spesso poco praticato perché piuttosto scomodo: guardarci allo specchio. Con onestà.
Che cosa ci insegna quanto accaduto a Valenza durante la campagna elettorale? Perché in un Comune di 20mila abitanti, riconosciuto nel mondo come polo di eccellenza artigiana e che aspira sempre più a ritrovare un ruolo chiave nel settore globale dei preziosi, ci si ritrova ad avere degli impresentabili impresentabilissimi tra i possibili rappresentanti delle istituzioni? Chi vorrebbe farsi rappresentare onestamente e democraticamente da personaggi simili? Davvero la città può offrire solo questo? Davvero non c’erano altri candidati da selezionare per chiudere le liste?
I politici e la politica – e chi si ostina a dire che sono tutti uguali e che è tutto uno schifo commette un errore evidente – sono i nostri gestori patrimoniali più preziosi dell’economia pubblica, della salute comune, dell’ambiente, della cultura, dell’istruzione… Valenza, guardandosi attorno e sfogliando i “curricula” degli eletti nei parlamentini delle principali città della provincia, non è sola in questo scenario di povertà. Anzi. Lo stesso livello di impresentabilità lo si riscontra – facilmente, purtroppo – anche altrove.
Proprio su questo dovremmo riflettere: gli impresentabili tengono alla larga i preparati, gli esperti, i capaci, i volenterosi, i visionari. Ma la colpa di questo fenomeno è nostra, non degli impresentabili impresentabilissimi. La responsabilità è di noi che non occupandoci della vita pubblica – per tutte le ragioni o tutte le scuse – ci meritiamo di essere governati da inadeguati della politica (e non solo). Con la remora – che nemmeno tutti abbiamo – di dover scegliere sempre il meno peggio. E non, come invece dovrebbe essere, il migliore tra loro politici, il migliore tra noi cittadini.