Gli industriali: “La parola d’ordine? Resistere.”
Presentati i numeri dell'indagine congiunturale
Incertezza. Per non dire pessimismo, la parola chiave scelta per sintetizzare l’indagine congiunturale di Confindustria Alessandria, quella che registra le previsioni degli imprenditori per l’ultimo trimestre dell’anno, è la più possibile aderente al clima che non riguarda soltanto il territorio provinciale ma l’intero pianeta.
Lo spiegano il presidente Maurizio Miglietta e il direttore dell’Ufficio studi, Giuseppe Monighini, che oggi pomeriggio hanno illustrato i dati ovviamente via web: “Non si poteva trovare altro titolo per definire lo scenario che abbiamo sotto gli occhi – è il commento -, soprattutto perché non sappiamo cosa ci riserveranno i prossimi due mesi“.
E se non erano ottimistiche le previsioni raccolte tra le 108 aziende associate prese a campione per il tradizionale report, chissà come avrebbero potuto esserlo dopo l’ultimo Dpcm che introduce nuove restrizioni che incideranno certamente sui consumi. Comunque, il quadro relativo al periodo ottobre-dicembre parla di un calo della produttività e un crollo degli ordini export, che scendono a -21: “E’ soprattutto questo ultimo valore – sottolinea Monighini – che ci preoccupa: del resto ci sono paesi del mondo in cui la situazione sanitaria è particolarmente complicata”. Va invece abbastanza bene la propensione a investire e c’è – come era già emerso nei mesi scorsi – l’andamento controtendenza del settore alimentare. Un altro segno ‘+’ confortante è quello delle industrie chimiche: “Ma del resto – fa notare il presidente Miglietta – qui ci sono aziende importanti che possono vantare produzioni di alta qualità e livelli tecnologici notevoli”.
Un’altra parola d’ordine, o meglio uno slogan per allontanare il pessimismo, è: “Resistere, resistere, resistere!”. Lo ripete lo stesso Miglietta a cui però viene chiesto: “Fino a quando lo si potrà fare?”. “Non saprei – è la risposta -. Non si può attendere tutta la vita per ripartire, ma diciamo che in questo periodo abbiamo almeno più tempo per riflettere…”.