“Signora, usi le dita per il suo piacere personale”: il post choc del consigliere leghista
TORTONA – “Signora, deduco che lei non ha seguito il mio consiglio dell’altra sera. Usare le sue dita per il suo piacere personale…”: questa frase choc è stata postata dal consigliere comunale di Tortona Niccòlo Castellini (Lega) in una discussione via social con una donna (Anna Maria Sciutto) sul tema del Covid Hospital cittadino.
Tardive, e sicuramente inutili, le scuse dell’esponente del Carroccio, mentre l’ex sindaco di Alessandria, Rita Rossa, chiede al primo cittadino tortonese Chiodi «di invitare il consigliere a dimettersi».
“Ho conosciuto Federico a scuola – spiega la Rossa – Insegnanti di classi e indirizzi diversi ma nello stesso collegio docenti. Era il suo anno di prova per l’immissione in ruolo e l’anno della sua elezione a sindaco della città di Tortona. Persona garbata, elegante nei modi e nel dire, non gli appartiene la volgarità. Le idee politiche non sono le mie, non trovo nulla che possa accomunarmi ad esse ma nutro grande rispetto per te che le esprimi”.
Rivolta ancora a Chiodi, l’ex sindaco di Alessandria evidenzia che “non ho sperato che fosse eletto ma so che oggi nel ruolo istituzionale che ricopri sei molto di più del simbolo di partito con il quale ti sei presentato. Tuttavia so che sono distanti da te i toni e le parole usate dal consigliere, Niccolò Castellini, eletto nella lista della Lega, a tuo sostegno. Per questo ti chiedo un atto chiaro e inequivocabile che non sia solo la presa di distanza dalle sue parole. Ti chiedo di tradurre l’indignazione in fatti e di dimostrare che le scuse pubbliche non bastano. Invita il consigliere a dimettersi, proponi che venga presentata una mozione di sfiducia e di decadenza dal ruolo che ricopre perché non può rappresentare una comunità chi si esprime in quel modo”.
“Tu sei il sindaco di tutti – conclude – sei un insegnante e sai che le parole hanno significati precisi. Quelle parole nascondono un pericoloso pensiero: esprimono la rivoltante e rozza semplificazione di riduzione di chi la pensa diversamente a persona da colpire. E se la persona è una donna la volgarità è ancora più evidente perché diventa violenza. È un offesa alle donne e agli uomini onesti e onesti intellettualmente. Sei un insegnante pensa ai volti delle ragazze e dei ragazzi che hai incrociato, non meritano che nelle istituzioni possano esprimersi persone così.