Meno soldi per i voucher scuola, Articolo Uno chiede di reintegrare i fondi
Articolo Uno accusa: «Se lo stanziamento di soli 6 milioni sarà confermato, le famiglie penalizzate saranno circa 55 mila»
Tre milioni di euro in meno per i voucher scuola: la decisione della Regione Piemonte suscita preoccupazione per i tanti ragazzi che, ancora oggi, non hanno tablet e connessioni adeguati per la didattica a distanza. «Non basta la Dad, per la scuola dalla Regione arrivano notizie preoccupanti: sul bilancio regionale 2021 si legge di un taglio di oltre 3 milioni di euro sul voucher scuola, la misura di aiuto per gli studenti delle scuole pubbliche finalizzata all’acquisto di libri di testo, materiale didattico, dotazioni tecnologiche funzionali all’istruzione», commenta il coordinamento provinciale di Articolo Uno.
«Da lunedì tutti gli studenti piemontesi sono in didattica a distanza, un problema grosso per migliaia di famiglie che dovranno fare i conti con i problemi di gestione del proprio lavoro e del tempo scuola dei figli ma non solo: la Dad non è equa e impatta in maniera diversa sugli studenti in relazione alla classe sociale delle famiglie e al luogo in cui abitano», dicono.
La mancanza di computer, tablet e schede sim capaci di garantire una buona connessione a internet sono un ostacolo insuperabile per tante famiglie in difficoltà economica, come lo è l’inesistenza di connessioni a banda larga nei territori meno centrali della nostra Regione», dice il coordinamento provinciale alessandrino di Articolo Uno.
«Già lo scorso anno, quando furono stanziati poco più di 9,2 milioni, ben 43 mila famiglie tra quelle che ne avevano diritto non hanno ricevuto neppure un euro di aiuto, ma quest’anno, se lo stanziamento di soli 6 milioni sarà confermato, le famiglie penalizzate saranno circa 55 mila. È un dato estremamente preoccupante e chiediamo che, anche tenendo conto della situazione scolastica attuale, i fondi vengano ripristinati e aumentati, per garantire un aiuto almeno a tutte le famiglie che ne hanno diritto, quelle con Isee inferiore a 26 mila euro».
«Si tratta di una soglia Isee molto bassa che vorremmo fosse aumentata – proseguono gli esponenti di Articolo Uno provinciale – ma dobbiamo procedere per gradi: innanzitutto chiediamo che la Giunta Cirio non tagli un euro ai voucher scuola».