Botta e risposta fra minoranza e sindaco
L'opposizione sottolinea la situazione in peggioramento, il primo cittadino risponde e non risparmia critiche al suo predecessore
TORTONA – Si scalda il dibattito politico sulla sicurezza a Tortona, dopo le molte risse fra giovani delle scorse settimane e alcuni gesti isolati come il lancio di fumogeni nel sottopassaggio della stazione ferroviaria: oggetto del contendere – seppur non menzionato esplicitamente da nessuna delle due parti – il presidio organizzato da Azione Tortona per domenica in piazza Malaspina.
Tutto parte da un comunicato congiunto delle forze di opposizione tortonesi – Partito Democratico Circolo di Tortona, Tortona Possibile-Presidio Quarto Stato, Articolo Uno Tortona, Civica Tortona, Progetto Tortona, Italia Viva – intitolato programmaticamente ‘Predicare bene, razzolare male’ e nel quale si legge: “Dopo neanche due anni di mandato il Sindaco sulla questione sicurezza alza bandiera bianca. In città bande di adolescenti si scontrano nelle vie e nelle piazze ed il primo cittadino in risposta chiede aiuto ai cittadini. Chi deve garantire la “sicurezza” dei cittadini? E’ compito delle forze dell’ordine, dell’amministrazione o sono gli stessi cittadini chiamati a organizzarsi a tale fine? E’ forse questa una delle risposte possibili, secondo la nostra amministrazione comunale, agli episodi di violenza susseguitisi nelle ultime settimane in città? Convinti dell’importanza di interrogarsi sulle cause, ci chiediamo a quali risultati abbia portato la gestione del problema da parte di un’amministrazione comunale che, in campagna elettorale, ha fatto della sicurezza uno dei suoi cavalli di battaglia. Dubitiamo fortemente che la soluzione sia autorizzare in tempo di Covid gruppi di cittadini alla tutela della sicurezza di ciascuno: non ne abbiamo bisogno! Non abbiamo bisogno della presenza di truppe di cittadini che controllano e vigilano e difesa del territorio, compiti che, secondo la Costituzione Repubblicana, competono agli apparati dello Stato. Come forze democratiche vogliamo ricordare che ogni cittadino di fronte a scene di violenza e di criminalità ha il dovere di darne comunicazione agli organi preposti alla difesa e al mantenimento dell’ordine sociale e non quello di organizzare gruppi di “autodifesa”. Chiediamo pertanto che l’amministrazione comunale, come recentemente dichiarato dal sindaco, continui a impegnarsi nel sollecitare le azioni di prevenzione, controllo e tutela da parte delle forze dell’ordine, agisca sul piano socio educativo e contestualmente prenda le distanze da ogni iniziativa privata che non rispetti il mandato costituzionale“.
Il riferimento alle ‘iniziative private’ è stato oggetto della risposta del sindaco Federico Chiodi: “Trovo queste critiche molto pretestuose. C’è un tentativo di circoscrivere questi fenomeni alla sola città di Tortona, quando si tratta di un problema esteso a tutta la Provincia di Alessandria, al punto che oggi la Questura ha convocato un incontro con tutte le Forze dell’ordine per discutere strategie di intervento a livello provinciale. Un maldestro tentativo di strumentalizzare quanto accaduto sminuendo proprio il lavoro delle Forze dell’ordine: i giovani coinvolti negli episodi di violenza sono stati più volte fermati e segnalati all’autorità giudiziaria che a sua volta sta compiendo i passi necessari. Ho rivolto un appello alle famiglie perché ritengo, e l’ho dichiarato anche in altre occasioni, che proprio la famiglia abbia rappresentato “l’anello debole” nella gestione di questi comportamenti e che proprio dalla famiglia debbano partire le azioni educative e di prevenzione. L’affermazione secondo cui il Comune avrebbe autorizzato “gruppi di cittadini alla tutela della sicurezza” è falsa: quando e chi sarebbe stato autorizzato, e a fare cosa? Se gli scriventi si riferiscono (senza citarlo direttamente) all’annunciato presidio di sensibilizzazione organizzato da un’associazione politica cittadina nei prossimi giorni, è necessario ricordare che proprio la nostra Costituzione garantisce loro il diritto di manifestare. Accostare questa iniziativa all’attività dell’amministrazione comunale in materia di sicurezza è pretestuoso e dimostra profonda malafede”.
Particolarmente significativo l’ultimo capoverso della risposta del sindaco, che sicuramente creerà tensioni in consiglio: “Un’ultima considerazione politica: l’amministrazione comunale precedente, senza emergenza sanitaria, senza blocco dei concorsi, senza la crisi socio-economica che abbiamo dovuto affrontare in questi mesi, in cinque anni ha permesso la riduzione del personale della Polizia Municipale senza effettuare tutte le necessarie assunzioni e non è riuscita ad affrontare in maniera incisiva problemi analoghi che già si verificavano”.