Il comitato Bosco Libero spiega le ragioni del “no”
Prima assemblea in presenza nell'Area Eventi a Bosco Marengo
BOSCO MARENGO – Un tema molto importante e sentito quello affrontato nella serata di ieri a Bosco Marengo, presso l’Area Eventi, ai piedi della Basilica di Santa Croce.
La prima assemblea pubblica, in presenza, dedicata alla possibile installazione da parte di Sogin di un Deposito Nazionale Nucleare di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi a media e alta attività, con annesso Parco Tecnologico.
La pubblicazione della CNAPI, nei primi giorni di gennaio ha messo in allarme tutto il Piemonte e in particolare Bosco Marengo, che nella graduatoria Sogin appare come area idonea all’installazione del deposito.
Il Comitato cittadino Bosco Libero dal Nucleare, sorto a febbraio, ha organizzato, in collaborazione con il comune, una serata informativa, per fare il punto della situazione e illustrare tutti i passi fatti sino ad oggi, anche in termini parlamentari.
Ad aprire il dibattito sono stati il sindaco di Bosco Marengo Gian Franco Gazzaniga e il Presidente del Comitato cittadino Roberta Tornielli, portavoce della popolazione boschese, fortemente impegnata nella lotta al No, testimoniando tutte le preoccupazioni e le criticità del caso.
Ospiti principali della serata sono stati Riccardo Molinari (capogruppo alla Camera per Lega Nord), che nel mese di aprile ha presentato alla Camera una mozione unica largamente approvata da più parti politiche per escludere dal progetto Sogin l’Alessandrino, con le sue aree Unesco e tutte le zone agricole di pregio.
“Un testo, il nostro, che ha unito tutte le forze del parlamento, un documento per scongiurare che questo diventi il territorio prescelto” ha ricordato Molinari “è stato chiesto ed è previsto inoltre un criterio per l’auto candidatura di aree che non sono comprese nella Cnapi”.
Sono intervenuti anche Federico Fornaro (capogruppo alla camera LeU), firmatario della mozione e sensibile al tema nucleare, di cui ha sottolineato durante la serata i potenziali pericoli per i cittadini e l’impossibilità dell’installazione del deposito.
Ospite sul palco anche il Presidente del Comitato Gente del Territorio, Alessandro Provera, fortemente impegnato nella valorizzazione culturale del patrimonio artistico della provincia di Alessandria.
Importante e puntuale anche l’intervento del geologo Paolo Canavese che ha esposto, attraverso la realizzazione di un approfondito studio tutte le ragioni tecnico-scientifiche per le quali un deposito nucleare presso Bosco Marengo rappresenterebbe un grave danno ambientale e un pericolo per la sicurezza degli abitanti e delle falde acquifere.
Una serata che ha visto la viva partecipazione di tanti sindaci e esponenti di diversi partiti politici, tutti presenti nelle prime file.
La strada al No è ancora lunga, ma grandi passi in avanti sono stati fatti per proteggere aree e paesi del Piemonte, ricchi di storia e bellezze da tutelare.