«Il giallo è più vicino: le terapie intensive a un passo dal limite»
Le consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
«Siamo vicini, vicinissimi alla zona gialla. Cosa che peraltro, da un punto di vista pratico, non comporta grandi cambiamenti rispetto alla situazione attuale, ma che testimonia come la pandemia sia in una fase particolarmente acuta».
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, nell’analizzare i dati Covid dell’ultima settimana disegna un quadro abbastanza chiaro e delineato. «Con questo ritmo di crescita il cambio di colore avverrà tra quattro giorni, e anche i decessi sono in aumento, per quanto il tasso di letalità si mantenga su percentuali basse. Rispetto al precedente aggiornamento la situazione del Piemonte appare sostanzialmente stabile, mentre si registra un’autentica impennata di casi in Lombardia.
«Nella classifica dell’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, la Lombardia balza in testa, addirittura a quota 336, mentre la nostra regione è a 325, l’Italia a 282 e Alessandria a 131. Ci confermiamo la migliore provincia, mentre il Vco raggiunge quota 400».
In materia di numeri assoluti, il Piemonte passa da 9566 a 13897 contagi settimanali, 4331 in più e 1985 al giorno. «L’incremento percentuale è del 45% – spiega Bianchi – mentre quello della Lombardia è al 70%: il traino è rappresentato come al solito da Torino, che contribuisce con oltre la metà dei nuovi casi, ma anche Cuneo e Novara vanno male».
Sul fronte degli asintomatici, raggiungiamo un nuovo massimo relativo: siamo al 63%, mentre gli extra protocollo restano stabili all’11%. «Il tasso di positività, invece, cresce al ritmo di 0,1 punti al giorno: ora è al 3,4% e la situazione, ovviamente, peggiora ancora se limitiamo l’analisi alle sole teste, segnale eloquente di un tracciamento che non procede come dovrebbe».
Balzo delle terapie intensive, che rispetto a martedì scorso passano da 49 a 62 e «a questo punto manca un solo posto per raggiungere la soglia. Ancora peggiori i riscontri per quanto riguarda i ricoveri ordinari, che aumentano di ben 183 unità, perché erano 579 e sono 762. Il limite è fissato a 874. In riferimento ai decessi, invece, assistiamo a un sostanziale raddoppio, da 16 a 31. Era inevitabile, in quanto è aumentato il denominatore, e cioè i contagi e i casi gravi, ma il tasso di letalità resta basso, allo 0,4%».
Se circoscriviamo l’analisi al solo territorio alessandrino, emerge che i contagi settimanali salgono da 453 a 538, 85 in più, e 77 in media al giorno. «La variazione percentuale è del 19%, nel precedente aggiornamento era pari all’11%, ma è sempre bassa se paragonata al 45% del Piemonte. I nuovi guariti sono 286, un buon numero, ma che non raggiunge il massimo finora registrato che era 300, mentre non si registrano decessi da sette giorni consecutivi».
Per effetto di questi dati, i nuovi positivi aumentano di 252 unità e per la prima volta in questa ondata superano quota mille, per la precisione 1090. «Un dato che corrisponde allo 0,27% della popolazione – conclude il professore – e se prendiamo in considerazione i centri zona, emerge che il capoluogo incida con il 31%, in numeri 329 positivi. Al secondo posto in classifica c’è Novi, a 86, seguono Tortona con 63 e Casale con 44. Ma anche Acqui, a 40, si avvicina».