Le foto della cerimonia della Banda Tom a Casale
CASALE - Senza corteo per via del Covid-19, e con un'insolita sede per gli interventi, al Castello (prima della tradizionale…
Niente contestazione ma una nutrita partecipazione tra Castello e Cittadella
CASALE – Senza corteo per via del Covid-19 e con un’insolita sede per gli interventi, al Castello anziché al Teatro Municipale, Casale e il Monferrato hanno celebrato questa mattina la Banda Tom, 77 anni dopo la fucilazione dei tredici partigiani per mano nazifascista alla Cittadella.
Decisamente nutrita la partecipazione, con autorità militari e civili. Tanti sindaci in fascia tricolore e pure delegazioni delle scuole e consiglieri comunali di maggioranza e minoranza in una sala Marescalchi in cui tantissimi sono dovuti rimanere in piedi.
Dopo le polemiche dell’anno scorso, che avevano avuto coda anche al 25 aprile, tutto si è svolto senza intoppi di sorta.
Andrea Testa per il Comitato Unitario Antifascista è stato il primo a parlare, ricordando il defunto presidente Germano Carpenedo e la sua eredità culturale, un fondo librario donato all’istituto Balbo: «Soleva ricordare che il fascismo potrà ripresentarsi in abiti civili, il fascismo eterno, per il quale il baluardo è la Costituzione».
Le foto della cerimonia della Banda Tom a Casale
CASALE - Senza corteo per via del Covid-19, e con un'insolita sede per gli interventi, al Castello (prima della tradizionale…
Qualche stoccata nell’intervento di Carla Gagliardini per l’Anpi. «La Banda Tom è l’Italia da cui ha preso vita la nostra Costituzione, in Cittadella, quel 15 gennaio c’erano uomini, gli uni di fronte agli altri. Dalla parte dei carnefici i fascisti. A 100 anni dalla marcia su Roma alziamo tutti insieme la voce verso quello che non si può fare, l’apologia di fascismo».
Critiche implicite sono state rivolte alla recente donazione anche alla biblioteca di Casale di una copia del fumetto ‘Foiba rossa. Norma Cossetto. Storia di un’italiana’ dal Comitato 10 Febbraio: «Respingiamo al mittente pubblicazioni che falsificano la storia» ha detto ricevendo un applauso dal pubblico annunciando il dono alle scuole di due libri, di Eric Gobetti e Raoul Pupo, sulla questione orientale. Un altro applauso lo ha ricevuto poco dopo, chiedendo al Governo «lo scioglimento immediato delle associazioni neofasciste. Vanno respinte al mittente tutte le richieste di pacificazione che vorrebbero riunire fascisti e antifascisti».
C’era attesa per le parole del sindaco Federico Riboldi ma il suo intervento, che ha preceduto l’orazione ufficiale di Sergio Favretto, non ha ricevuto contestazione. «Oggi siamo qui per ricordare i 13 ragazzi trucidati per vendetta, non caddero in guerra. Oggi possiamo e dobbiamo avere una memoria collettiva che si ispiri alla Costituzione, valori per cui una parte d’Italia ha combattuto» la parole del primo cittadino.
«Quando la memoria svanisce nelle nuove generazioni c’è il rischio di una svolta autoritaria, avviene quando si ritiene che le istituzioni costino più di quello che valgono. Noi dobbiamo ogni giorno ricordare quei momenti per tutelare la Costituzione e la libertà. In nome di questa memoria condivisa a 100 anni dall’inizio della dittatura si realizzi a pieno la pacificazione nazionale».
Ricca di spunti l’orazione di Sergio Favretto, avvocato e storico, tra i principali esperti della Resistenza in Monferrato.
La Banda Tom nel 2022 - La nostra identità
Le parole di Sergio Favretto stamani al Castello
Il relatore ha ricordato come, il 25 aprile del 1945, proprio di fronte al castello, al Liceo, ci fu la resa del comando tedesco. Citazioni anche per Fenoglio e Pavese: «Da decenni su questi fatti c’è attenzione storica e culturale perchè questa è la nostra storia, la nostra identità di territorio, la nostra identità storica».
L’avvocato ha ripercorso molti episodi di Resistenza in Monferrato, dove i partigiani uccisi furono un’ottantina («Pari a tutte le vittime in Italia delle Brigate Rosse»). Episodi più noti, come la tragedia della Banda Lenti e quella di Villadeati, ma anche meno conosciuti come la vicenda di Carlo Angelino sfuggito alla fucilazione a Ticineto ma poi incarcerato e passato per le armi a Tortona. «Tutto questo avveniva 77 anni fa, non nel medioevo!».
La Banda Tom. La Resistenza ieri, il significato oggi
Nel 77° anniversario dell'eccidio per mano nazifascista, la riflessione dello storico Sergio Favretto
Favretto ha quindi tratteggiato i tratti della Resistenza in Monferrato: «Difficile, singolare, corale, pluralistica a livello culturale e sociale». E poi ancora altri episodi poco noti, in cui la Resistenza si intreccia con la tragedia della Shoah, il parallelismo tra la tragica ostentazione dei partigiani della Tom, a piedi nella neve nel silenzio di paura della città e quanto racconta Fenoglio dell’ingresso a Fubine delle forze partigiane».
Immancabile il riferimento alla Costituzione: «Il ricordo non sia solo storico ma per trasmettere il fondamento delle nostre convinzioni, della nostra Costituzione, che tuti i partiti l’abbiano nei loro statuti».
Finale in Cittadella. Con l’inno nazionale, il ‘silenzio’ e le deposizioni delle corone d’alloro. Anche qui nutrita la partecipazione.