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Il disegno di Pellizza concesso in prestito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria
ALESSANDRIA – Lo “Studio di figura maschile” per il “Quarto Stato” (1895-1896) di Pellizza da Volpedo, una delle opere che fanno parte della collezione della Cassa di Risparmio di Alessandria, è volata a New York, con il benestare della Soprintendenza.
Figurerà infatti tra altri capolavori dell’arte italiana tra ‘800 e ‘900 nella mostra “Stating Injustice. ltalian Art 1880-1917” che il Cima-Center for Italian Modern Art sta per aprire nella propria sede di Broom Street a Soho, il noto quartiere di New York, con il sostegno del Ministero per il Beni e della Attivita Culturali e del Turismo, dell’Istituto Italiano di Cultura a New York e dell’Ambasciata italiana a Washington.
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La centralità della figura di Pellizza da Volpedo e nello specifico del “Quarto Stato” nella storia dell’arte italiana non ha certo bisogno di ulteriori sottolineature in Italia e in Europa, ma la mostra statunitense ha il merito, come dichiarato dalla curatrice della rassegna, la storica dell’arte Giovanna Ginex, di “porre l’accento sulla questione sociale come tema centrale di una parte della produzione artistica degli anni tra la fine del XIX secolo e l’inizio della prima guerra mondiale”.
In quel contesto l’opera simbolo di Pellizza da Volpedo è imprescindibile per “portare all’attenzione del pubblico internazionale alcuni cruciali decenni della produzione artistica italiana finora rimasti nell’ombra, soprattutto negli Stati Uniti, offrendo importanti spunti di convergenza utili a un confronto con la coeva produzione artistica negli Stati Uniti”.
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Rino Tacchella, curatore insieme a Maria Luisa Caffarelli, presenta la mostra 'Alessandria. Il Novecento da Pellizza a Carrà, una storia…
Il disegno della Fondazione, ha sottolineato nella richiesta al prestito la curatrice, è essenziale in questa linea progettuale, considerato l’enorme valore simbolico del “Quarto Stato” di Pellizza. Non si stupiranno quindi i visitatori di vedere, nel percorso espositivo della Quadreria di Palatium Vetus, in luogo dell’originale pellizziano, una riproduzione dello stesso.