Pfas nel sangue, Solvay: “Fatte più di 5mila analisi, nessun problema clinico-tossicologico”
La multinazionale della chimica commenta i risultati delle analisi fatte dagli scienziati di Liegi
Dopo la pubblicazione degli esiti delle analisi del sangue su una cinquantina di volontari, Solvay ha rilasciato una nota con la quale chiede al laboratorio belga che ha condotto l’indagine di “poter analizzare lo studio integralmente per poter valutare la legittimità e la scientificità nonché l’affidabilità e il significato dei risultati”.
“Dal 2004 – si legge ancora nella nota – Solvay effettua il biomonitoraggio di tutti i lavoratori potenzialmente esposti ai PFAS nell’ambito del programma di sorveglianza sanitaria, utilizzando sempre le migliori tecniche di laboratorio e metodologie di analisi in collaborazione con i più accreditati Istituti sanitari autorizzati. Dal 2004 sono state effettuate più di 5.000 analisi del sangue. I risultati delle analisi non destano alcuna preoccupazione dal punto di vista clinico-tossicologico. La sorveglianza medica pluriennale, continua e costante dei dipendenti non indica correlazioni con effetti patologici associati all’esposizione professionale ai PFAS. I risultati delle analisi vengono comunicati annualmente in modo dettagliato e trasparente a tutti i dipendenti e alle rappresentanze sindacali, oltre che agli Enti pubblici di controllo competenti”.
Quanto all’Adv e al cC6O4, gli scienziati di Liegi hanno affermato di aver rilevato la presenza delle componenti chimiche ma di non poter circoscrivere scientificamente la loro presenza perché impossibilitati da uno standard che Solvay “non ha mai reso noto“. Affermazione, quest’ultima, che la multinazionale della chimica smentisce: “Gli standard per le analisi sono sempre stati a disposizione delle autorità sanitarie e degli enti competenti in materia. Solvay inoltre è da anni impegnata in innumerevoli attività di messa in sicurezza e di bonifica dell’inquinamento secolare interno ed esterno allo stabilimento di Spinetta Marengo, causato dalla gestione industriale di Montedison e Ausimont. Queste attività – iniziate nel 2008 – si sono sempre svolte sotto la diligente e scrupolosa vigilanza da parte di Arpa e di tutti gli Enti Pubblici della Conferenza dei Servizi, sulla base di un programma compendiato nel Progetto Operativo di Bonifica approvato dalla Conferenza dei Servizi nel 2012″.
“L’area di Spinetta Marengo – si conclude nella nota – è dunque costantemente monitorata dalle Autorità e anche i dati più recenti relativi alle campagne di dicembre 2021 e marzo 2022 concludono per il significativo e progressivo miglioramento della qualità dell’acqua di falda all’esterno del polo chimico, con un trend di complessiva e costante decrescita dei livelli di contaminazione dei composti rappresentativi della contaminazione storica. Ricordiamo inoltre che Solvay ha recentemente annunciato l’impegno per eliminare volontariamente l’uso dei fluorotensioattivi (un tipo di PFAS utilizzato come additivo) globalmente: entro il 2026 realizzerà quasi il 100% dei suoi fluoropolimeri senza l’uso di fluorotensioattivi presso il suo stabilimento di Spinetta Marengo”.