Alessandria, Pfas nel sangue: gli esiti dei 50 volontari
Gli scienziati di Liegi illustrano i dati dell'inchiesta condotta dai giornalisti della belga RTBF
I suoi risultati sono allarmanti: “Non l’ho presa bene, ma continuo la mia battaglia”
SPINETTA MARENGO – I PFAS sono veleno per il nostro sangue, per la nostra salute, e lì non dovrebbero esserci.
Invece sono presenti, la conferma arriva dai risultati delle analisi del sangue eseguite su una cinquantina di volontari tra Spinetta e Alessandria. Screening sanitario che le amministrazioni alessandrine non hanno eseguito in questi ultimi quattro anni, dopo i risultati critici della prima tranche dell’indagine epidemiologica di Arpa voluta dall’ex assessore all’Ambiente Claudio Lombardi.
La maggior parte della gente, però, vuole la verità e lo ha dimostrato affidandosi agli esperti dell’università di Liegi. “Volevo sapere, come altri del resto, se avevo PFAS nel sangue. Così ho deciso di partecipare all’indagine della televisione belga”. Una indagine supportata proprio grazie alla collaborazione di Lombardi.
Alessandria, Pfas nel sangue: gli esiti dei 50 volontari
Gli scienziati di Liegi illustrano i dati dell'inchiesta condotta dai giornalisti della belga RTBF
A parlare è Margherita Mancuso, vive a Spinetta da sempre e nel corso di questi anni ha visto la sua famiglia, a partire dal padre, colpita dal male del secolo. Lei stessa ha avuto una serie di problemi. “Viviamo a Spinetta, vicino al polo chimico, per cui siamo a rischio comunque”, ci spiega.
Pfas nel sangue, Solvay: "Fatte più di 5mila analisi, nessun problema clinico-tossicologico"
La multinazionale della chimica commenta i risultati delle analisi fatte dagli scienziati di Liegi
Mercoledì scorso è stato il giorno in cui ha appreso che i suoi non erano solo sospetti. Malgrado fosse preparata a quel tipo di esito, Margherita sta riflettendo anche sul suo futuro.
“Gli scienziati belgi ci hanno parlato coralmente, non hanno affrontato ogni singolo caso – spiega – ci hanno detto che abbiamo un’alta percentuale di PFAS nel sangue. Alessandria un po’ meno. Non l’ho presa bene, anche se sapevo di essere a rischio. Io continuo la mia battaglia, come altre persone presumo. E’ vero che non vorrei lasciare il mio paese, ma ora sto pensando alla mia salute e sto riflettendo se andarmene. Ho già visto mio padre soffrire tanto, così come altre persone. Non voglio soffrire così. Non credo che tutto quello che viene detto sulla bonifica sia effettivamente reale perché il reparto di oncologia è pieno di persone con queste patologie, e più si va avanti e più la gente si ammala”.
Pfas nel sangue: la raccolta firme che mai nessuno aveva organizzato
Le MammeNoPfas del Veneto vicine alle mamme della Fraschetta: “È tempo di cambiare”