Lorenzo Perosi, un ritratto inedito nel libro di don Fulvio Berti
A Novi Ligure un incontro sulla figura del sacerdote e compositore, attraverso la corrispondenza con il suo mecenate
NOVI LIGURE — «C’è più musica nella testa di Perosi che in quella mia e di Mascagni messe insieme». Così pare abbia affermato il grande compositore toscano Giacomo Puccini a proposito di Lorenzo Perosi. Non ci sono elementi per affermare l’autenticità di questo aneddoto. Certo è che, grazie al lavoro fatto da don Fulvio Berti, sacerdote novese, a partire dalle carte inedite dell’archivio privato della famiglia Lurani, che fu mecenate di Lorenzo Perosi quando era ancor giovane, noi ora possiamo conoscere ancor meglio questo musicista, nato a Tortona, la cui opera è stata una pietra miliare nella musica sacra.
Giovedì, alle 21.00, la Casa del giovane di Novi Ligure (via Gagliuffi) ospiterà una conferenza con la partecipazione proprio di don Berti, autore del volume “Mi voglia bene”, nell’ambito della rassegna “A Novi d’autunno: viaggi, storia, scienza e attualità”. Quello che emergerà sarà il ritratto di un artista che, passo dopo passo, sviluppò il proprio talento e la propria sensibilità artistica in un periodo, a cavallo tra Ottocento e Novecento, nel quale l’Europa visse un trapasso, quello dall’Età moderna a quella contemporanea, che non fu legato solo alla scienza e alla tecnologia, ma si estese a tutti gli ambiti del vivere sociale, sia civile sia religioso.
Un ritratto costruito a cominciare dai messaggi che Lorenzo Perosi mandava a Francesco Lurani, suo mecenate, corredandoli di brevi spartiti, fatti di un pugno di note musicali, con i quali comunicava la “colonna sonora” del proprio saluto: un po’ come facciamo noi, oggi, regalando i cosiddetti “biglietti musicali”, quelli che, quando li apriamo, riproducono una melodia.