Italexit organizza un incontro sui Balcani
Il pomeriggio sarà introdotto da Alberto Costanzo - coordinatore del circolo Italexit di Alessandria - con ospite Graziano Canestri, esperto di geopolitica dei Paesi dell'est
TORTONA – Il Circolo provinciale Italexit di Alessandria organizza per domenica 20 a Tortona un incontro di approfondimento sulla geopolitica dell’Europa orientale: il tema è di particolare interesse ed attualità poiché le tensioni dell’area non si limitano soltanto a quelle della guerra in Ucraina.
L’orario è dalle 16 alle 18 in via Mario Silla 5/b, e l’incontro sarà introdotto da Alberto Costanzo – coordinatore del circolo Italexit di Alessandria – con ospite Graziano Canestri, esperto di geopolitica dei Paesi dell’est.
“Dalla fine della guerra nella ex Jugoslavia – scrive Canestri – la regione del Kosovo è continuamente rivendicata dalla Serbia, perchè rappresenta il pilastro spirituale della loro identità nazionale. Nuovamente si è riaccesa la tensione tra Kosovo e Serbia per l’annunciata entrata in vigore della legge sulle targhe, che impone alle automobili del paese di avere la targa kosovara: una misura che la minoranza serba nel paese e il governo di Belgrado non vedono di buon occhio, anche se proprio in Serbia sia da tempo in vigore una norma identica ma inversa. L’Unione Europea per ovviare al problema e trovare una sorta di compromesso tra le varie parti in causa, ha messo in campo tutta la sua diplomazia incontrando a Bruxelles le delegazioni serbe e kosovare ma questi primi negoziati non hanno dato nessun esito”.
“Il ministro degli esteri russo Maria Zacharova chiede a Pristina di fermare le provocazioni e rispettare i diritti dei serbi in Kosovo, dove è noto che i serbi non rimarrano indifferenti agli attacchi diretti alla loro libertà e saranno pronti a prepararsi per uno scenario militare. La Serbia è una storica alleata della Russia, che insieme alla Cina non riconosce l’indipendenza del Kosovo, e non si è allineata alle sanzioni occidentali a condanna dell’invasione dell’Ucraina: Belgrado continua a dimostrarsi ricettiva nella visione revisionista e nazionalista di Putin, come lo sono i suoi vicini Orban (Ungheria) e Milorad Dodik (Bosnia). Secondo alcune notizie non confermate – chiosa Canestri – la Serbia starebbe pianificando una guerra d’aggressione secondo il metodo Putin e di conseguenza si teme un allargamento del conflitto ucraino sui Balcani”.