Coppi, 63 anni dopo: ricordi, progetti, pedali e danza
CASTELLANIA COPPI – Anche le nuvole si alzano in segno di rispetto. E la pioggia dà tregua: non c’è il sole, come altri anni, ma a Castellania Coppi c’è sempre un clima diverso nel giorno del ricordo del Campionissimo.
Non c’è il tempo primaverile di Ercole di Caserta, dove a rappresentare la terra di Fausto e Serse c’è Giampaolo Bovone, che già sta lavorando al nuovo progetto, la Castellania Coppi – Caserta, per settembre 2023.
Ma c’è un aria leggera, c’è il piacere di incontrarsi, grandi interpreti del ciclismo come Marino Vigna, giornalisti, tantissimi appassionati. Anche in pullman, perché il 2 gennaio è una data che tutti portano nel cuore. E per i figli, Marina e Faustino, ogni volta è la conferma della grandezza di papà Fausto, leggenda in bici, ma anche una persona unica.
Nella chiesetta e poi a Casa Coppi ci sono i vincitori del premio Welcome Castellania (Floriana Rullo, Paolo Brusorio ed Elvio Chiatellino), ci sono Sergio Vallenzona e Massimo Merlano, ci sono i coppiani doc e quelli che lo sono diventati ascoltando racconti.
E la certezza che la memoria sarà eterna si ha al Museo dei Campionissimi, a Novi, gremito come mai, per ‘In punta di pedali’, il mix di gioventù con i 15 corridori di Overall Tre Colli e le ballerine del Centro Danza Roberta Borello che interpretano le coreografie di Chiara Borghini, e si scopre che anche una telecronaca di una impresa può diventare colonna sonora.
C’è Ivan Quaranta, oggi tecnico federale, che ricorda il poster di Coppi che aveva nella sua stanza di bambino. C’è Giovanni Bloisi, il ‘ciclista della memoria’, che porta nei suoi viaggi anche il valore sociale della bicicletta, soprattutto nei luoghi dove si è combattuto per la libertà. Perché, come sottolinea il commissario, Paolo Ponta, “lo sport è cultura“. E un anniversariocosì diventa una finestra spalancata sul futuro, ognuno portando con sé un bagaglio di valori.