Lo studio di Arpa rileva che C6O4 e Adv in atmosfera ricadono in paese
Si tratta di un’attività innovativa di monitoraggio: postazioni in via Genova e in strada Bolla
ALESSANDRIA – Ci sono Pfas in atmosfera: la loro ricaduta è stata intercettata dalle analisi dell’Arpa. Si tratta di uno studio innovativo, definito da un approccio rigoroso e coerente secondo i principi della ricerca scientifica universalmente riconosciuti dall’Agenzia piemontese, che pone di fronte a punti fermi da approfondire in merito all’inquinamento di Spinetta.
Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) aveva evidenziato la presenza di Pfas nelle uova degli uccelli: i risultati odierni potrebbe costituire il dato oggettivo che unisce la sorgente dell’inquinamento e i suoi effetti. Non è escluso che siano interessati anche altri anelli della catena alimentare.
E allora ci chiediamo, qual è la sorgente di queste emissioni inquinanti? Arrivano dai camini del polo chimico? Dal risollevamento della terra vicino allo stabilimento? Dalle discariche? Al momento non è dato sapere. Quel che è certo, però, è che ci sono.
Sono presenti Pfas (cC6O4 e Adv) attualmente prodotti nel polo chimico, mentre il Pfoa dismesso nel 2013 è ormai a livello di tracce.
I quesiti, che meritano risposte urgenti, sono molti.
Queste sostanze le respiriamo? Sono disciolte nella nebbia, nella pioggia? Oppure adese al pulviscolo atmosferico, alle famigerate polveri sottili? E qual è l’area di ricaduta?
Ma soprattutto: a chi dobbiamo porre queste domande per avere qualche risposta?
A quel che sembra, nei periodi di maggiore siccità la ricaduta è molto bassa. Mentre nei periodi invernali, in presenza di nebbia, le concentrazioni aumentano.
«L’attività – spiega Arpa, Dipartimento di Alessandria – è stata sviluppata attraverso il posizionamento di due postazioni di monitoraggio, presso la stazione di qualità dell’aria di Via Genova e in strada Bolla. I deposimetri sono stati esposti mensilmente ed inviati al laboratorio per le analisi».
Analisi in via Genova
«I campioni analizzati hanno evidenziato la presenza di cC6O4 e ADV N2, con valori mediamente sempre maggiori presso la postazione di via Genova.
In alcuni campioni di via Genova è stata rilevata anche la presenza di PFOA, PFBA e PFNA con valori prossimi al limite di quantificazione (LOQ) (ovvero in tracce, ndr).
Da una prima osservazione visiva dei dati – continua l’Agenzia – le concentrazioni di PFAS nelle deposizioni paiono tendenzialmente compatibili con le direzioni dei venti prevalenti della stazione di Alessandria-Lobbi indicate dalle rose dei venti.
I grafici evidenziano venti annuali prevalenti sull’asse SW-NE con frequenze maggiori da SW verso NE ed alcune differenze di direzioni predominanti ed intensità nei mesi primaverili.
Per poter effettuare considerazioni più robuste, occorrerà proseguire con il monitoraggio su un arco temporale più ampio e più rappresentativo dal punto di vista climatologico, anche in considerazione del particolare regime di caldo estremo e siccità che ha caratterizzato l’anno 2022».