Incendio al Centro Islamico correlato ad altri danneggiamenti in città?
Gli inquirenti escluderebbero la matrice islamofoba. Quella notte interventi anche in altri punti
TORTONA Incendio al centro islamico di Tortona: le indagini dei carabinieri sono in corso per identificare chi, nella notte tra lunedì e martedì, ha appiccato il fuoco alla porta del centro culturale di via Giolitti.
Gli inquirenti escluderebbero la matrice islamofoba. Il fatto sarebbe correlato ad alcuni danneggiamenti di autovetture avvenuto in città, in un orario compatibile alle fiamme in moschea.
Sempre in quei momenti, qualcuno ha dato fuoco ad alcuni cartoni nei pressi di un supermercato.
L’attività investigativa dovrà dare risposte anche sui motivi dei gesti.
La reazione
L’Unione delle Comunità Islamiche, l’ente religioso di rappresentanza dei musulmani più radicato in italiana ha espresso la propria vicinanza e solidarietà nei confronti della Comunità Islamica di Tortona.
“Ignoti, in piena notte, hanno dato fuoco all’ingresso del Centro Culturale Islamico di via Giolitti 1, causando un incendio che ha coinvolto anche l’interno della struttura che ha riportato gravi danni. Da parte nostra – scrivono – una piena condanna nei confronti dell’ennesimo gesto di matrice islamofoba.
I responsabili hanno firmato il vile gesto con delle croci, anche capovolte, disegnate sull’ingresso del centro islamico. Riteniamo tale fatto strumentale e di certo non rappresentativo del mondo cristiano con il quale lavoriamo proficuamente da anni sulla strada del dialogo interreligioso. Invitiamo le forze dell’ordine a fare il possibile per individuare i responsabili assicurandoli alla giustizia“.
Il presidente dell’Unione delle Comunità
“Siamo vicini ai fratelli e alle sorelle di Tortona – commenta il presidente dell’UCOII Yassine Lafram – sono in continuo contatto con il direttivo del centro e ho garantito loro il nostro sostegno”.
Lafram ha poi ringraziato il sindaco Federico Chiodi per “le parole di condanna e per il gradito riconoscimento della comunità islamica locale, sempre a disposizione della collettività”.