«Contagi, ad Alessandria il calo è notevole»
Le consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Tornano a scendere i contagi in Piemonte, con la provincia di Alessandria che fa registrare un’eccellente prestazione. E arrivano ottimi riscontri anche sul fronte della pressione ospedaliera.
È questo, in estrema sintesi, il senso delle valutazioni di Carluccio Bianchi, docente di Marcroeconomia dell’Upo, secondo il quale «il quadro si conferma sostanzialmente stabile, nonostante un minimo di variabilità sul territorio regionale, dal momento che quattro province sono in calo, mentre altre quattro evidenziano un minimo aumento. E anche il Veneto, la nostra regione ‘sentinella’, mostra numeri in ulteriore discesa».
Per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, in testa alla consueta classifica c’è ora la Lombardia (46 e più 12%), mentre Alessandria è a quota 41, forte di una riduzione addirittura del 13%. A completare il podio l’Italia, 40 e meno 1%, chiude il gruppo il Piemonte con 28 e un calo pari al 4%.
In materia di numeri assoluti, il Piemonte scende da 1236 a 1186, «quindi 50 episodi in meno, per una media di 169 casi al giorno. Assistiamo a una piccola crescita del tasso di positività, che sale al 2,7% rispetto al precedente 2,5%, un dato che si giustifica per la riduzione dei tamponi, da 7100 a 6200».
Per quanto riguarda il sistema sanitario, come detto, le notizie sono davvero buone, soprattutto in riferimento ai ricoveri ordinari.
«Dopo circa un mese di crescita, peraltro non preoccupante, registriamo un’inversione di tendenza, perché contiamo 16 episodi in meno, con un tasso di saturazione che scende al 2,6%. Anche le terapie intensive si dimezzano, passando da 4 a 2, e pure in questo caso l’indice di occupazione è minimo, allo 0,3%. Sul fronte dei decessi, invece, contiamo due vittime in più, da 1 a 3».
Infine il consueto focus sull’Alessandrino, con i contagi settimanali che erano 193 e diventano 167, quindi 26 in meno. «La media giornaliera recita 24 – conclude Bianchi – ed è un numero molto vicino al minimo storico di questa quinta ondata, che come oramai noto è 22. Il quadro generale non presenta alcuna criticità, la speranza è quella di riuscire a scendere ancora un pochino, specialmente in termini di incidenza generale». Un parametro che avvicinerebbe di molto il risultato più atteso: raggiungere una fase caratterizzata da una circolazione endemica del virus, di fatto la conclusione della pandemia.