Baskin, quando lo sport è inclusivo
'In', come inclusione: giocatori con disabilità e normodotati, insieme
Il prossimo 20 maggio alle 16 ad Ovada, presso l’Impianto Polisportivo Geirino, con la regia di Red Basket, in collaborazione con Ente Italiano Sport Inclusivi, Ciuff Borgomanero e ad Azzurra Basket VCO grazie al prezioso supporto di Consorzio Servizi Sociali Ovadesi, Rotary Club Ovada del Centenario e Istituto “Santa Caterina” Madri Pie Ovada avrà luogo la prima partita di Baskin in provincia di Alessandria.
In quella occasione saranno presenti tutte le squadre di red Basket Ovada, festeggiando la giornata biancorossa. Il Baskin Questo sport nasce nel 2001, battezzato ufficialmente nel 2006 trae origine dal basket e ne mantiene lo scopo del gioco, cioè segnare più punti della squadra avversaria.
Il baskin è uno sport di squadra, giocato da disabili e normodotati insieme. Il termine “baskin” è l’unione di “basket” e “inclusivo”.
Ogni squadra è composta sia da giocatori disabili che non disabili, ciascuno dei quali è portato ad esprimersi al massimo delle sue capacità insieme ai compagni. Possono partecipare sia persone con disabilità mentali, sia persone con disabilità fisiche, sia persone senza nessun tipo di disabilità. Anche tra i normodotati ci possono essere giocatori di pallacanestro, sportivi provenienti da altre discipline e persone meno abituate allo sport. Le squadre sono miste anche dal punto di vista del sesso e
dell’età. Tutto ciò è possibile grazie ad un ingegnoso sistema di regole, pensato per adattarsi ai giocatori.
Il valore di questo sport è motorio ma anche relazionale. Si lavora in palestra con persone che vanno dalla scuola elementare all’età adulta, concentrandoci soprattutto sulle persone con disabilità che hanno meno occasioni di esprimersi attraverso il movimento, i normodotati li aiutano, li guidano, il che migliora anche l’aspetto relazionale perché chi ha disabilità impara a fidarsi degli altri, a lasciarsi guidare. Questo lavoro si traduce poi in partita, competizione non esasperata ma vera. Chi è in
panchina sostiene chi sta giocando, e se qualcuno a volte dimentica che il baskin non è il basket glielo si fa presente.
Nel baskin si vince e si perde, ma l’unica a essere davvero sconfitta è l’esclusione’.