Solvay, presentato il cantiere dell’impianto a Carboni Attivi
Un investimento da 26 milioni di euro
Nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo è stato presentato in anteprima alla stampa il cantiere dell’impianto a Carboni Attivi per il trattamento delle acque industriali di raffreddamento e meteoriche, che rappresenta un importante passo verso il traguardo del cosiddetto “zero tecnico” (prossimo al 100%) di emissioni nel sito.
L’impianto a Carboni Attivi si sviluppa su una superficie complessiva di un ettaro (10.000 mq) ed è formato da 40 colonne di filtrazione in grado di trattare in totale 3.700 m3/ora, una portata d’acqua equivalente a 40 piscine olimpioniche al giorno.
La progettazione ha avuto inizio nel 2022 e i lavori di costruzione sono stati completati in un anno con il coinvolgimento di 160 persone e 15 imprese locali in cantiere per un totale di 60.000 ore lavorate e con l’applicazione dei più elevati standard di sicurezza. L’investimento di 26 milioni di euro per la realizzazione del nuovo impianto è solo l’ultimo degli ingenti investimenti effettuati a Spinetta Marengo da Solvay, che nell’ultimo anno ha investito 40 milioni di euro per la sostenibilità ambientale.
Nel 2022 su un’area adiacente all’impianto a Carboni Attivi è stato avviato anche l’impianto ad Osmosi Inversa (investimento di 15 milioni di euro) per il trattamento dei reflui acquosi di processo. Grazie a 40 m3/ora di acque reflue trattate, questo impianto separa efficacemente i tensioattivi Pfas delle acque. L’acqua demineralizzata viene riutilizzata nei processi industriali del sito.
Il trattamento con Carboni Attivi costituisce il passaggio finale di un ulteriore trattamento delle acque industriali di raffreddamento. Questi due nuovi impianti nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo contribuiscono al miglioramento ambientale e portano l’attuale efficacia dei sistemi di trattamento delle acque alla rimozione pressoché totale dei fluorotensioattivi Pfas.
L’impegno concreto di Solvay a Spinetta Marengo in ambito di sostenibilità non si limita solo a questi due nuovi impianti ma abbraccia anche il progressivo raggiungimento degli obiettivi concordati con gli Enti per la bonifica interna al sito e l’attuazione del Piano di Caratterizzazione per la bonifica esterna senza dimenticare la riduzione dell’80% delle emissioni di gas serra nel 2020 e il potenziamento della capacità della barriera idraulica fino alla portata di 570 m3/ora (equivalenti a 6 piscine olimpioniche al giorno).