Voci dei boschi: tutti i premi del festival
Si è conclusa con un successo di pubblico la terza edizione della rassegna di cinema rurale e del territorio
COSTA VESCOVATO – Si è conclusa domenica la terza edizione del film festival ‘Voci dei boschi’ con l’incontro nel Cinebosco dedicato ai registi ospiti del festival, gli ultimi appuntamenti con i “Sentieri del Piacere”, la proiezione del cortometraggio realizzato dai ragazzi che hanno partecipato all’ Art Week a cura di Talea Aps e le premiazioni e le proiezioni dei film vincitori.
Il premio per il miglior documentario è andato a ‘Innesti’ di Sandro Bozzolo con la seguente motivazione: “Un film ricco che riesce a parlare a tutti senza rinunciare alla complessità e alla ricerca estetica. Racconta una storia su diversi piani, quello famigliare, personale, di comunità, e del rapporto dell’uomo con la natura. Il regista, e voce narrante, è in continuo movimento tra questi livelli e riesce a comunicare con molta grazia la speranza che gli è stata tramandata attraverso un linguaggio personale. Un documentario autentico, vissuto e sentito, attraversato da note poetiche, con grande espressività e forza comunicativa”.
Ramata-Toulaye Sy, autore di ‘Astel’ è stato premiato come miglior regia “per la grande potenza visiva, fotografia e luce travolgenti, animato da interpreti di grande presenza scenica. La pastorizia fotografata dalla giovane Astel ci proietta in un mondo lontano con semplicità, grazie all’ ambientazione suggestiva arricchita dalle musiche evocative delle kalimbe”.
Due le menzioni speciali: la prima a ‘La frequentazione dell’Orso‘ di Federico Betta che “riesce, dandoci elementi essenziali di approfondimento, a stimolare una maggiore consapevolezza del nostro rapporto con i grandi animali. Una rappresentazione ben strutturata capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore e di fornire uno strumento unico nel suo genere per aiutarci a comprendere e a riconsiderare le nostre certezze”, la seconda a ‘Boom’ di Gabriel Augera, Romain Augier, Laurie Pereira de Figueiredo, Yannick Jacquin e Charles Di Cicco, che ottiene anche il premio ‘Vocine dei boschi’ e che “nonostante il tragico momento legato ai disastri ambientali , il film riesce a raccontarci il mondo con una vena tragicomica e una narrazione coinvolgente. Con un punto di vista davvero originale ci ricorda che nei momenti difficili ridere diventa più importante che respirare”.