Estate, il consumo della birra aumenta del 20%
A fare da traino a questo incremento, le temperature record dell'ultimo periodo
TORINO – Estate intensa per i consumi di birra nel nostro paese che, solo nel corso dell’ultimo mese, hanno vissuto una crescita del +20%. A fare da traino a questo incremento, le temperature record che stanno accompagnando l’estate degli italiani e degli stranieri, con l’enogastronomia che diventa uno dei principali motori della vacanza made in Italy.
Questo quanto riscontrato dalle rilevazioni della Coldiretti sui consumi estivi fra le aziende del settore. Oggi, però, il successo della birra italiana è purtroppo minacciato dall’esplosione della spesa per vetro ed energia (+54%) e dagli effetti dei cambiamenti climatici, che fra tempeste di grandine e alte temperature tagliano del 15% il raccolto 2023 dell’orzo italiano per i birrifici agricoli artigianali, causando un calo delle rese dai 40 quintali per ettaro dell’anno scorso ai 34 quintali attuali.
Secondo il Consorzio birra artigianale italiana, nato con l’appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni artigianali, oggi quasi due boccali su tre vengono riempiti con produzioni nazionali.
“Fondamentali gli accordi di filiera”
“Quest’anno – raccontano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale – i consumi di birra in Italia sono destinati a superare il record storico fatto segnare nel 2022 di quasi 38 litri pro capite, per un totale di 2,3 miliardi di litri e un valore di 9,5 miliardi di euro. A fare da traino sono le birre artigianali realizzate con l’utilizzo di ingredienti particolari o senza pastorizzazione e microfiltrazione per esaltare la naturalità di un prodotto apprezzato da tutte le fasce di età, con i giovani che sempre più cercano la qualità e non la quantità”.
In Piemonte sono oltre 50 i birrifici artigianali e, “la produzione di orzo italiano per la filiera della birra rappresenta un’opportunità per la nostra agricoltura. Opportunità che viene sempre più recepita dai giovani agricoltori che vedono nella produzione di birra nuovi interessanti scenari – proseguono ancora – Un’ulteriore conferma del fatto che gli accordi di filiera sono strumenti fondamentali per difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività e assicurare la giusta distribuzione del valore, oltre a rafforzare l’identità. La domanda sempre crescente sta veramente rivoluzionando il settore della birra in cui il consumatore pone attenzione all’origine delle materie prime e alla ricerca di sapori unici e particolari che, appunto, solo una birra artigianale può garantire. È quindi strategico sostenere i produttori di birra artigianale piemontese, valorizzando un’intera filiera di alta qualità del made in Italy, dando così vita, a una positiva catena causa-effetto su produzioni, posti di lavoro e consumi”.