Cinque volti per la sostenibilità del Tortonese
Il futuro della zona sotto molteplici lenti svela le potenzialità del territorio
TORTONA – Per il secondo anno Attraverso – il Festival nato sotto le stelle dell’UNESCO che riunisce ancora una volta oltre 20 comuni di tre provincie piemontesi (Alessandria, Asti e Cuneo) e di quattro territori (Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese) – in collaborazione con il Gruppo Entsorga, ha portato a Tortona una importante tavola rotonda per mettere al centro i temi dell’energia, della sostenibilità e del cambiamento climatico, le più importanti sfide del XXI secolo.
Cambiare il paradigma
Per discutere e presentare gli scenari di sviluppo e cambiamento si sono riuniti nella Sala Giovani del Teatro Civico ieri sera il fondatore di Eataly e imprenditore Oscar Farinetti che, partendo dal suo ultimo libro “Dieci mosse per affrontare il futuro” ha dialogato con Walter Massa, vignaiolo e fondatore del marchio “Terre Derthona”, Cesare Rossini presidente della Fondazione Slala – Sistema logistico del Nord Ovest d’Italia, Gian Paolo Repetto imprenditore e presidente del Consorzio tutela del vini dei Colli Tortonesi e Gian Francesco Galanzino Ceo di Entsorga. «Pochissimi italiani conoscono la differenza fra grano duro e grano tenero, ed è questo il vero problema – ha detto Farinetti – noi dobbiamo ottenere la consapevolezza che quando i più grandi produttori di vino saranno Cina e India, ed è questione di una quarantina di anni, potremo ancora sopravvivere entrando nel mito della storia del vino assieme ai francesi. Nel mondo, gli spagnoli sono famosi per i bianchi, gli italiani per i rossi e i francesi un po’ per entrambi: nel Tortonese avete avuto la fortuna di avere un grande vino bianco che vende e dovete lavorarci. Nel mondo noi non riusciamo a far imporre il Verdicchio o il Vermentino; poi provano il Timorasso e lo ricomprano. Dovete invertire il paradigma: “Think locally, act globally” perche siamo nati nel paese più bello del mondo e il resto del mondo non aspetta altro che poter comprare la nostra bellezza ».