Ospedale Tortona: privatizzare, la rivolta dei medici
Il sindacato si rivolge al Tar per annullare la delibera sugli appalti
TORTONA – Uno ‘scambio a distanza’ fra Luigi Icardi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e il consigliere regionale di minoranza Domenico Ravetti sul reparto di Riabilitazione di Tortona, inaugurato a inizio estate ma ancora non funzionante. A scatenare la querelle un’interrogazione consiliare proprio sui lavori al reparto di Fisiatria del ‘Santi Antonio e Margherita’.
“I servizi del reparto di Riabilitazione Funzionale e Fisiatria dell’ospedale di Tortona sono stati progettati – ha risposto Icardi – la gara è stata assegnata e le strutture e le tecnologie sono pronte: il contratto con l’associazione temporanea d’impresa, che per la sua complessità ed innovatività ha richiesto un lavoro approfondito da parte dei legali, sarà siglato nei prossimi giorni, dopodiché l’attività partirà garantendo le prestazioni richieste dal capitolato di gara. Nel frattempo l’attività ambulatoriale di Recupero e Rieducazione Funzionale a favore della cittadinanza tortonese prosegue con volumi di attività riguardevoli, che si esplicano con orario completo da lunedì a venerdì, erogate grazie all’equipe formata da tre medici fisiatri, due logopedisti, dodici fisioterapisti e quattro massofisioterapisti”.
“In consiglio regionale – risponde Ravetti – ho interrogato l’assessore alla Sanità per sapere quante persone sono state curate nel reparto di riabilitazione dell’ospedale di Tortona, inaugurato in “pompa magna” a giugno, e quanti medici e infermieri sono stati impegnati. Questo è uno stralcio della risposta: ‘i servizi sono stati progettati, la gara è stata assegnata e le strutture e le tecnologie sono pronte: il contratto con l’Ati, che per la sua complessità ed innovatività ha richiesto un lavoro approfondito da parte dei legali, sarà siglato nei prossimi giorni, dopodiché l’attività partirà garantendo le prestazioni richieste dal capitolato di gara’”
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“Il giorno dell’inaugurazione, invece – prosegue l’esponente dem – ha rappresentato per alcuni esponenti locali e nazionali della Lega un magistrale esercizio di propaganda politica sul “qui e ora”. Dietro alla propaganda cosa è realmente rimasto nell’ospedale di Tortona? Nonostante le promesse elettorali non hanno aumentato il numero di posti letto o di strutture semplici e complesse previste dalla 1/600 del 2014, non hanno assunto un medico in più, hanno utilizzato i fondi stanziati dal precedente Governo regionale per la ristrutturazione del reparto di riabilitazione e, per l’apertura effettiva, hanno avviato, ma non terminato, un processo burocratico e amministrativo finalizzato alla privatizzazione del servizio che giustamente segue tempi differenti rispetto a quelli della propaganda politica.”
“Questa è la verità, una verità che è molto lontana dal rumore dei rulli di tamburo che hanno preceduto i proclami politici del giugno scorso – conclude Ravetti – Per il bene del tortonese mettiamo al bando le polemiche e la propaganda; piuttosto, in attesa del futuro, diamoci da fare per migliorare il presente. Per iniziare, domandiamoci se tutte le strumentazioni tecnologiche attualmente a disposizione dell’ospedale di Tortona stanno funzionando a pieno regime e senza problemi”.