Già nella bufera il nuovo hub di Leroy Merlin
"Le dimensioni di questi tre hub sono paragonabili a quelle di Castel San Giovanni, e riteniamo che queste aperture siano state fatte per usufruire di benefici fiscali"
RIVALTA SCRIVIA – Otto anni fa, il magazzino ‘a rischio’ era quello di Rivalta Scrivia, con la ditta Leroy Merlin che minacciava di abbandonare l’hub tortonese. Ora, le proteste dei lavoratori di Castel San Giovanni, nel piacentino, hanno fatto rivalutare la struttura, indicata dalla ditta come una delle tre alternative possibili insieme a Mantova e Settala per sopperire a una eventuale chiusura del centro emiliano.
24 milioni di perdite
“Il centro logistico di Castel San Giovanni – dice Leroy Merlin – da tempo presenta inefficienze in termini di performance operativa e di servizio gravemente al di sotto degli standard minimi di mercato che hanno comportato un impatto negativo sulle vendite, sui servizi ai clienti e sui fornitori, accumulando perdite di oltre 24 milioni di euro negli ultimi tre anni”.
“Solo benefici fiscali”
“È in atto uno sciopero bianco sia al magazzino di Castel San Giovanni che in quello di Mantova – la risposta dei sindacati – che ha aperto i battenti lo scorso 20 ottobre. Da pochi giorni un altro magazzino è sorto a Rivalta Scrivia e il 1 novembre ha aperto il magazzino a Settala. Le dimensioni di questi tre hub sono paragonabili a quelle di Castel San Giovanni, e riteniamo che queste aperture siano state fatte per usufruire di benefici fiscali. Il mio sindacato rappresenta 470 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro”.