Uno studente del Marconi vola in Messico
Il progetto Nutribean+, realizzato dallo studente Davide Lolla in collaborazione con Pietro Ciceri e Noemi Pia, alunni del Sobrero di Casale Monferrato, punta a dare “nuovo valore” alle proteine vegetali e “nuova vita” agli scarti delle lavorazioni delle farine
TORTONA – L’Expo Sciences International (ESI) è un’esposizione scientifica non competitiva e multiculturale che ha luogo ogni due anni in diversi Paesi del mondo: quest’anno si è svolta a Puebla, in Messico.
Dal 23 al 26 ottobre settecento giovani provenienti da trentacinque nazioni si sono dati appuntamento presso il centro universitario Upapep per presentare i loro progetti Steam, inerenti al campo della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria, dell’arte e della matematica. A far parte della delegazione italiana, insieme a docenti e studenti appartenenti a scuole di Lombardia, Marche, Sicilia e Sardegna, c’erano anche la docente Nadia Semino e Davide Lolla, studente dell’istituto Marconi. Per la rappresentanza tortonese, l’esperienza si è realizzata anche grazie al contributo della Fondazione C.R. di Tortona che incoraggia l’innovazione scientifica e i giovani talenti.
C’è anche il cece di Merella
Il progetto Nutribean+, realizzato dallo studente Davide Lolla del corso “Chimica, Materiali e Biotecnologie” del Marconi, in collaborazione con Pietro Ciceri e Noemi Pia, alunni del Sobrero di Casale Monferrato, punta a dare “nuovo valore” alle proteine vegetali e “nuova vita” agli scarti delle lavorazioni delle farine. “La nostra idea – spiega lo studente tortonese – è nata con l’obiettivo di incentivare l’assunzione di proteine di origine vegetale. Un’alimentazione basata su legumi come cece e soia fornisce il corretto apporto proteico, con il vantaggio di non implicare il consistente impatto ambientale tipico degli allevamenti zootecnici. Le prove di laboratorio svolte nelle nostre scuole ci hanno consentito di caratterizzare farine di diverse varietà di cece, tra cui la rinomata varietà locale del cece di Merella, e di soia, ma non ci siamo fermati qui. Dopo aver analizzato i parametri nutrizionali e fisici (proteine, lipidi, fibre e capacità di assorbimento di acqua e olio), siamo passati alla determinazione dei fattori nutraceutici, tra cui polifenoli e potere antiossidante. Proprio in questa fase del nostro lavoro siamo arrivati alla scoperta di un elevato contenuto di antiossidanti non solo nei legumi, ma anche nei baccelli di soia”.
Prima tappa a Bruxelles
“Questi scarti, normalmente lasciati sul campo, possono diventare un’interessante materia prima per l’estrazione di principi attivi con cui realizzare integratori, al contempo ricchi di proteine e antiossidanti, inoltre potrebbero essere utilizzati all’interno di farine, come secondo componente. Il nostro progetto scientifico ha suscitato un grande interesse, tanto da essere selezionato per il contest Eucys (European Union Contest for Young Scientists) svoltosi a Bruxelles lo scorso settembre e addirittura, varcando i confini europei, da essere presentato all’expo internazionale Esi Messico, organizzato dall’associazione scientifica internazionale “Milset”. A questo proposito desidero ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona per il supporto economico che ha reso possibile la mia partecipazione alla kermesse scientifica oltreoceano: non si è trattato solo di un’importante opportunità di confronto con giovani scienziati di tutto il mondo, ma anche di una straordinaria possibilità di conoscere dal vivo la cultura di questo colorato paese dell’America Latina. L’entusiasmo di questi giorni alimenterà, insieme ai preziosi suggerimenti ottenuti, i futuri sviluppi del progetto e costituirà per me un ricordo indelebile”.