Ospedale: parte il countdown per il passaggio di consegne
"Questo è un progetto di collaborazione - dice Vercellino - che vede integrarsi l’attività classica dell’ospedale con operatori privati che portano innanzi tutto la possibilità di avere personale qualificato".
TORTONA – «Noi speriamo che questo dell’ospedale di Tortona sia un progetto pilota che funzioni bene, perché la soluzione trovata in questa situazione potrebbe essere quella che risolve i problemi di molti altri ospedali in Piemonte». Basterebbero queste parole di Luigi Vercellino, direttore generale dell’Asl Al, per far capire quando sia innovativa la collaborazione fra un’azienda pubblica e un raggruppamento di aziende private per restituire nuova vita a una struttura ospedaliera.
Un ventaglio di specialità all’ospedale
Dopo una lunga attesa – motivata dalla difficoltà di stendere un contratto che comprendesse tutte le esigenze di entrambe le parti – c’è il cronoprogramma delle riaperture: dal 1° gennaio 2024 la gestione dei medici del Pronto Soccorso passerà di mano, mentre gli infermieri e la responsabile Roberta Virtuani resteranno al loro posto.
In precedenza, dal 18 al 22 dicembre, si saranno già tenuti i corsi di formazione sui macchinari di riabilitazione per i partecipanti che poi formeranno i colleghi di reparto con l’obbiettivo di iniziare dal 3 gennaio l’allestimento del reparto per arrivare al 15 con il raggiungimento dell’assetto definitivo contestualmente a un’attività formativa sulle procedure e i protocolli.
Dal 15 gennaio inizieranno i lavori sulla piattaforma ambulatoriale e si incomincerà a ospedalizzare i primi pazienti con un’occupazione graduale dei posti letto. Anche la gestione delle attività ambulatoriali di Cardiologia, Neurologia, Gastroenterologia, Allergologia, Pneumologia, Reumatologia e Dermatologia passerà di mano e sarà gestita dai privati.
Interazioni Medicina-Pronto Soccorso
Un successo su tutti i fronti per il direttore Vercellino, che nel presentare il progetto ribadisce come «per l’utente non cambierà assolutamente nulla: non si accorgerà né di essere curato da un medico dell’Asl o da uno ‘esterno’ così come anche dal punto di vista economico al netto di eventuali ticket ogni prestazione rimarrà gratuita. L’obiettivo, piuttosto, è che si elevi il livello: ci aspettiamo sia una miglior qualità percepita, che una maggior integrazione con il reparto di Medicina che è quello che ‘assorbe’ il maggior numero di pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, dove la presa in carico e la responsabilità dell’utente rimangono all’Asl».
«Ci tengo soprattutto a dire quello che questa cosa non è, piuttosto che quello che è: non è un’esternalizzazione e non è l’affidamento o addirittura la vendita di parte della sanità pubblica alla sanità privata. Questo è un progetto di collaborazione che vede integrarsi l’attività classica dell’ospedale con operatori privati che portano innanzi tutto la possibilità di avere personale qualificato e poi innalzano il livello qualitativo che questo ospedale, che ha grandi potenzialità e che è popolato da professionisti capaci e giovani con tutta la loro vitalità, merita. Questa non va però vista solo come una ‘fornitura di persone’ – chiosa Vercellino – ma verranno implementati anche modelli gestionali diversi: basti pensare al ‘fast-track’ che ci porterà a evolvere molto nella gestione organizzativa del paziente di Ps. Anche il reparto di riabilitazione e la piattaforma ambulatoriale avranno modelli di gestione innovativi compresi nel ‘pacchetto’ di collaborazione».