Tortona: l’associazione che operava da cinque anni come ristorante
Le Fiamme Gialle hanno scoperto un giro d'affari non dichiarati di oltre un milione e mezzo di euro, oltre a 150mila euro di iva non versata
TORTONA – La Guardia di Finanza di Tortona ha scoperto che un’associazione di promozione sociale operava da cinque anni come un vero e proprio ristorante, omettendo di dichiarare guadagni per oltre un milione e mezzo di euro, a cui si aggiunge il mancato versamento di Iva per ulteriori 150 mila euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle tortonesi sono durate circa 3 mesi e sono state svolte attraverso sopralluoghi e mediante l’esame della documentazione extracontabile rinvenuta al momento del controllo; inoltre, al momento dell’accesso presso l’attività, i finanzieri hanno riscontrato che tutte le persone presenti, intente a consumare i pasti, erano prive del titolo “associativo”, come previsto dalle norme che disciplinano tali associazioni.
Anche lavoratori “in nero”
Durante gli accertamenti, è anche emerso che all’interno dell’associazione lavoravano sette persone “in nero” che venivano retribuite in contanti, non utilizzando i previsti metodi di pagamento tracciabili.
L’intervento dei finanzieri ha svelato la reale natura commerciale dell’Associazione che non rispettando i requisiti previsti, tra cui il fine sociale non lucrativo, ha perso la qualifica di Ente associativo ed i relativi benefici fiscali, inquadrandosi piuttosto quale vera e propria impresa, con tutti gli obblighi contabili conseguenti.
Uso distorto dello strumento associazionistico
In sostanza, è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe imprese che rispettano le norme. Si evidenzia che il procedimento penale instaurato verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.