Pronto Soccorso: numeri e impressioni dei primi giorni
Stabilizzazione, doppio medico nell’orario diurno e una media di quasi quaranta accessi ogni giorno «L’integrazione con i reparti ora sta migliorando»
TORTONA – Come spesso succede in Italia, nel Pronto Soccorso tutto è cambiato perché nulla cambiasse: ci perdonerà la citazione Tomasi di Lampedusa, ma è il modo più semplice per definire una situazione sulla quale era stato creato molto clamore, ma che alla prova dei fatti si è rivelata una scelta valida per tutte le parti in gioco.
Il passaggio di mano
Come annunciato, da inizio anno la gestione dei medici nel Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Santi Antonio e Margherita’ di Tortona è in mano a un’associazione temporanea di impresa fra tre soggetti – Gabbiano 2.0, Codess Sociale e Gruppo Mlc – che hanno sottoscritto un accordo di nove anni per 52 milioni di euro, definito dagli stessi autori «un progetto pilota, con la soluzione trovata in questa situazione che potrebbe essere quella che risolve i problemi di molti altri ospedali in Piemonte». Già, perché al giorno d’oggi anche garantire “che nulla cambi” in peggio, è tutt’altro che semplice e basterebbe rivolgersi ai cittadini di altre realtà ospedaliere della provincia per avere molte testimonianze in merito. Il piano presentato dall’Ati prevede anche la gestione del nuovo reparto di Fisiatria e Riabilitazione e l’apertura di altri sei ambulatori specialistici, senza nessun aggravio di costi per gli utenti.
Molti casi di influenza A
A certificare quanto sia indispensabile un punto di Ps a Tortona sono i numeri: nella prima settimana dall’1 al 7 gennaio ci sono stati 279 accessi con otto codici rossi – che indicano il pericolo di vita del paziente – e poi via a scalare in ordine di gravità 22 arancioni, 36 azzurri e 166 verdi; nella seconda settimana 277 accessi con un solo codice rosso, 26 arancioni, 37 azzurri e 178 verdi. Significano in media quaranta accessi al giorno, con un tasso di ricovero del 12 per cento circa, con 69 ricoverati nelle strutture dell’Asl Al e solo otto complessivi trasferiti. Ci sono poi due numeri che devono far riflettere più degli altri: 81 codici bianchi complessivi, che significano accessi impropri al Ps con poi l’obbligo di pagare un ticket, e 7 codici rosa, riservati a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate.
Staff medico del pronto soccorso più ‘fisso’
«La maggior parte degli accessi sono stati influenze di tipo A, alcune con polmoniti, e pochi casi di Covid – dice la responsabile Roberta Virtuani – ora i medici sono di fatto sempre gli stessi perché gli ex ‘gettonisti’ hanno trovato un accordo con la nuova gestione permettendoci di dare più continuità e stabilizzazione. Non sono medici dell’Asl ma conoscono già i percorsi, gli ambienti e il personale degli altri reparti migliorando l’integrazione fra il Ps e altri reparti».