Omicidio Hotel Londra, la conferenza stampa degli inquirenti
L’omicidio di Alberto Faravelli, il 69enne portiere dell’Hotel Londra di Alessandria, è al centro della conferenza stampa convocata al Comando…
La Scientifica dei Carabinieri durante i rilievi
Cronaca
23 Gennaio 2024 
ore
17:58
Corte d'Assise d'Appello
Omicidio Alberto Faravelli: Aiello Proietto condannato a 15 anni e 4 mesi
La notte del 9 maggio 2022 l’imputato uccise il portiere di notte dell'Hotel Londra
TORINO – Omicidio Alberto Faravelli: Giuseppe Aiello Proietto condannato a 15 anni e 4 mesi. La sentenza della Corte d’Assise d’Appello è arrivata oggi, nel primo pomeriggio: i giudici torinesi hanno parzialmente riformato la decisione dei colleghi alessandrini che avevano inflitto all’imputato 16 anni di carcere più cinque anni di Rems (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
Le reazioni
Aiello Proietto era difeso dall’avvocato Luca Tommaso Calabrò. L’impianto di primo grado ha dunque tenuto, ha spiegato il legale, sono state escluse le aggravanti come ha sostenuto la difesa fin da subito.
La Corte alessandrina
In primo grado, il pubblico ministero Andrea Trucano, al termine di 40 minuti di requisitoria, aveva chiesto per l’imputato 21 anni di carcere (con 3 anni di casa di cura al termine del periodo di reclusione), ritenendolo pericoloso socialmente. La Corte d’Assise decise per una condanna più lieve.
La difesa si era invece battuta per l’assoluzione ritenendo che Proietto fosse da considerare totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto – ‘deve essere curato in una Rems; in subordine, aveva chiesto il minimo della pena e la sua riduzione in virtù della scelta del rito abbreviato (possibile nel momento in cui dovessero cadere i futili motivi), oppure, ancora, il minimo della pena e le attenuanti generiche.
Il fatto
La notte del 9 maggio 2022, nella hall dell’Hotel Londra di Alessandria, Aiello Proietto uccise, con estrema ferocia, il portiere di notte Alberto Faravelli: lo colpì prima con una statuina Masai e poi, quando ormai era a terra, con tremende percosse (risultate mortali) inferte con un vaso in ceramica.
