L’ospedale di Tortona continua il suo percorso
Tempi di attesa ridotti per il Pronto Soccorso e sette ambulatori pronti entro la fine dell’estate gli obiettivi del futuro
TORTONA – Con le elezioni in arrivo, uno dei temi più caldi nei programmi dei candidati sindaco tortonesi è sicuramente quello relativo all’ospedale Santi Antonio e Margherita; difficile sia altrimenti in una zona che ha già un’età media molto alta che è stata sicuramente un fattore negativo nella prima ondata di Covid-19 ormai più di quattro anni fa e che ha vissuto il precedente declassamento della struttura quasi sul piano personale più che su quello organizzativo.
L’esperimento dell’ospedale tortonese
Per rilanciarlo, la regione Piemonte ha preso spunto dalla sanità privata convenzionata che già è una realtà in alcune regioni limitrofe come Lombardia ed Emilia Romagna, ma ha scelto di provare ad andare oltre creando quello che lo stesso direttore generale dell’Asl Alessandria Luigi Vercellino ha definito ‘un esperimento’ di convivenza permettendo a un raggruppamento di aziende private di operare all’interno di una struttura pubblica.
Nella presentazione del dicembre 2023 tenne banco un primo cronoprogramma che dava priorità al Pronto Soccorso: da inizio 2024 infatti il personale medico ‘a gettone’ in ospedale è in carico ai privati e non più alla sanità pubblica, che corrisponde la cifra forfettaria pattuita nell’accordo mantenendo però nelle proprie mani sia la responsabile generale Roberta Virtuani che il personale infermieristico. Dopo un primo momento di ‘assestamento’ oggi il Pronto Soccorso di Tortona vanta tempi di attesa medi fra i più bassi della regione Piemonte.
Un programma in divenire
Oltre le promesse elettorali di cui abbiamo accennato a inizio articolo, infatti, c’è il programma annunciato lo scorso anno che prevede entro la fine dell’estate la riapertura di sette ambulatori – Cardiologia, Neurologia, Gastroenterologia, Allergologia, Pneumologia, Reumatologia e Diabetologia – oltre alla messa in moto definitiva della Riabilitazione Funzionale di secondo livello che permetteranno una volta che si saranno allineate le agende di ridurre notevolmente i tempi di attesa per quelle visite specialistiche in zona e di fornire un servizio ancora più completo agli utenti sempre ai costi della sanità pubblica.
C’è richiesta continua di visite
Quanto questi reparti siano necessari è testimoniato dalle molte storie di pazienti che purtroppo avendone avuto bisogno hanno dovuto essere trasferiti altrove o hanno subito tempi di attesa molto lunghi: basterà avere solo ancora pochi mesi di pazienza.