Allevamento da 210mila galline a Casei Gerola: protesta della Lav
Già raccolte 2mila firme. Le osservazioni dei Comuni di Molino dei Torti, Castelnuovo Scrivia e Alzano Scrivia
CASEI GEROLA – Maxi allevamento di Casei Gerola: Lav Oltrepò Pavese chiede al sindaco di archiviare il progetto per tutelare gli interessi della comunità e del territorio.
Con il passaggio alla Valutazione Ambientale Strategica, un passo avanti nella lotta contro il maxi allevamento intensivo da oltre 210.000 galline ovaiole. Un progetto che dovrebbe sorgere al confine con i Comuni della bassa Valle Scrivia.
Alla “Conferenza di Verifica” sono state discusse le osservazioni presentate dai Comuni di Molino dei Torti, Castelnuovo Scrivia e Alzano Scrivia. Che, sottolineando un possibile vizio procedurale, hanno imposto una rivalutazione del progetto da parte dell’Amministrazione di Casei Gerola.
Allevamento e criticità
Le criticità relative al benessere animale e alla salute del territorio, presentate da Lav alla prima Conferenza dei Servizi nella sede della Provincia di Pavia, sono state ulteriormente integrate. E depositate unitamente a un documento redatto da Isde Italia-Associazione Medici per l’Ambiente, che evidenziare le possibili incongruenze contenute nel piano.
Ad esempio, gli impatti critici per l’equilibrio ambientale e sanitario del territorio. In particolare, sul tema della produzione di ammoniaca (NH3), precursore delle polveri secondarie (le cosiddette polveri sottili) responsabili di gravi impatti sulla salute umana.
“Ma anche sul tema delle zoonosi – aggiunge la Lav -. La situazione di sovraffollamento all’interno degli allevamenti avicoli non solo è eticamente inaccettabile, ma pone gravi rischi per la salute umana. Il virus dell’influenza aviaria H5N1 è in grado di mutare e passare dagli animali all’uomo, con un tasso di mortalità che si attesta oltre il 50%. Recentissima l’epidemia di aviaria negli Usa, dove per la prima volta contagiato bovini “da latte”. Mostrando ancora una volta la sua capacità di mutare e infettare nuove specie. Lo abbiamo già visto: quando l’influenza aviaria colpisce gli allevamenti avicoli e decine di milioni di animali vengono uccisi, come è accaduto nel 2022 in Italia, le conseguenze sulla collettività sono gravi. Sia in termini di risorse pubbliche spese per risarcire gli allevatori, sia per l’esposizione al rischio sanitario di una pandemia da virus H5N1, che avrebbe conseguenze devastanti in termini economici e di vite umane”.
“Prendiamo atto delle parole del sindaco”
“La decisione dell’Amministrazione di Casei di rivalutare con studi più approfonditi e sottoporre a Vas (Valutazione Ambientale Strategica) il progetto è arrivata mentre fuori dal municipio si teneva in contemporanea un sit-in di protesta del “Comitato per la salute della bassa Valle Scrivia” – si legge ancora nel documento della Lav -. Prendiamo atto della pubblica dichiarazione del sindaco, che si dice pronto a considerare le osservazioni presentate da tutte le parti in causa. Comprese quelle di chi da giorni si batte pacificamente, ma con grande determinazione, contro il maxi allevamento”.
Poco prima dell’inizio della Conferenza, la presidente del Comitato civico aveva infatti presentato circa 2.000 firme di cittadini contrari all’allevamento. E raccolte in meno di un mese ai tavoli organizzati con gli attivisti Lav nelle piazze dei principali Comuni interessati dal progetto.