Quattordio e Felizzano, cronaca di un disastro
Quattordio - Foto di Marco Testore
Cronaca
Massimo Brusasco  
7 Luglio 2024
ore
21:05 Logo Newsguard
Maltempo

Quattordio e Felizzano, cronaca di un disastro

Violenta grandinata. Alberi caduti, strade interrotte. Abazia è senza corrente

QUATTORDIO – Felizzano e Quattordio sono paesi uniti da un paio di chilometri di strada, una (quasi) nuova pista ciclabile, una rivalità storica. E, oggi, da una grandinata che, così, non s’era mai vista, per usare le parole di chi è stato testimone diretta di pochi minuti di maltempo, nella seconda parte del pomeriggio.

 

Il risultato è ancora ben visibile. I chicchi di ghiaccio continuano a imbiancare strade e piazze: “Su quella che solitamente ospita i camionisti c’è uno strato di 40 centimetri” raccontano. Ma, soprattutto, si fanno i conti, tanto in un paese come nell’altro, con alberi caduti, problemi alla viabilità e, in certi casi, addirittura con l’intonaco “strappato” dalle facciate delle case. Sì, “strappato”.

Forte temporale (con grandine) su città e provincia

Quattordio, i danni

Sono calcinacci e coppi a terra. Teloni che se ne sono andati. C’è un centro sportivo, quello di Quattordio, che subisce l’ennesimo danno in quest’estate che non decolla e che fa imbestialire i gestori delle piscine.

 

 

Un muro perimetrale dell’Almea, un’azienda dalle parti dell’autostrada, è crollato. La furia del tifone non ha risparmiato i mattoni, figuriamoci gli alberi, la cui caduta, ad esempio, sta interrompendo la circolazione tra Quattordio e Masio la cui frazione, Abazia, è ancora senza corrente. La caduta di una pianta, nella zona della casa del popolo, ha compromesso la linea elettrica.

Idrovore a Felizzano

A Felizzano è arrivata la Protezione civile con le idrovore: ci sono scantinati allagati in una porzione del paese che, contrariamente ad altre, non è stata risparmiata dal maltempo.

Sulla cartina dell’Arpa relativa al maltempo di oggi, spicca una macchia rossa tra Alessandria e Asti. Nessun dubbio sui paesi interessati da un fenomeno che ha del clamoroso, in un’estate che potremmo definire “anomala” se solo l’aggettivo non fosse un’abitudine.

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