La Carcassola, regno dei prodotti di nicchia
Il maltempo sta condizionando il raccolto, ma non ci si dà per vinti. L’eccellenza data dal terreno alluvionale e la storia del mais Ottofile
TORTONA – Andiamo alla scoperta di una fragola, quando la stagione delle fragole s’è esaurita, e di prelibati ceci quando manca un mesetto alla raccolta. Andiamo, soprattutto, a incontrare Patrizia Lodi, 66 anni, dal 1972 titolare di una storica cascina, la Carcassola, di cui si hanno notizie fin dal 1921.
Dunque, oltre cent’anni di attività, qui nel territorio di Tortona, nella zona della frazione Rivalta, dove lo Scrivia è a portata di vista. In un momento di svolta dell’agricoltura, in cui sembra ci sia spazio solo per le colture estensive (per quanto lo possano essere nella nostra provincia…), abbiamo ritenuto significativo incontrare chi, invece, ha preferito concentrarsi sui prodotti di nicchia. Ed eccoci, allora, a chiacchierare della celebre Fragola profumata di Tortona nella speranza, nel 2025, di poter raccontare di un’annata migliore.
Le gelate e il gelato…
«Questa, purtroppo, non è stata un granché – ammette la Lodi – A febbraio e marzo ha fatto molto caldo e lo “sviluppo” della natura è stato anticipato. Il freddo successivo, inevitabilmente, ha fatto abortire i fiori». La pioggia di maggio ha assestato il colpo di grazia. «Per fortuna, il giorno precedente il maltempo, abbiamo coperto parte della produzione, così siamo riusciti a salvare qualcosa. Ma, a causa della troppa acqua, le piante esterne alla copertura sono marcite». La Fragola profumata di Tortona è un prodotto precoce e di nicchia, tanto da meritare il marchio di presidio Slow Food. Deperisce in fretta, va consumato entro le 48 ore dal raccolto e, perciò, diventa di difficile commercializzazione.
«Per riuscire a farla durare più a lunga, la fragola andrebbe trasformata, ad esempio per produrre gelati – racconta Patrizia Lodi Ma questo comporta una coltivazione ben superiore ai numeri attuali. Solo pochi agricoltori, ora, si dedicano alla Fragola profumata, peraltro su superfici ridotte ». La Fragola profumata di Tortona è un ecotipo locale. Essendo una una varietà dioica (esistono cioè piante che posseggono fiori con soli organi maschili o con soli organi femminili), è necessario che sullo stesso o appezzamento di terreno vengano coltivate sia piante maschili che femminili. Il frutto è di media pezzatura, rosso scuro con polpa bianca. Va da sé che il profumo è una caratteristica peculiare.
La Carcassola fra argilla e sassi
A proposito di eccellenze di nicchia, anche i ceci della Merella, che troviamo da queste parti, hanno una produzione limitata. «A essere precisi – puntualizza il mio è il cece della Carcassola, perché la frazione Merella sta a un chilometro di distanza». Però, sostanzialmente, è lo stesso prodotto ottimo nel sapore, fine nella polpa. Il segreto sta nella natura alluvionale del terreno, fatto di argilla e sassi. «È una zona arida, quindi di per sé non fertile, ma ricca di elementi che assicurano qualità peculiari a tutto ciò che vi si coltiva».
I meriti di Biagio
Poi, certo, bisogna fare i conti con il clima. Che neppure con i ceci è stato generoso: «Le piantine stavano crescendo molto bene, poi però hanno sofferto l’acqua di giugno che ha portato la peronospera, un fungo che, con l’umidità, si propaga in fretta». Alcune piante, dunque, sono vuote, senza il legume «e si lasciano in campo, perché non è neanche il caso di procedere col raccolto».
A proposito di eccellenze: la famiglia Lodi ha avviato pure una produzione in purezza del celebre Mais ottofile tortonese, una varietà storica che rischiava di estinguersi. Se non lo ha fatto è perché, nel 1981, Biagio Pelletta, appassionato genetista autodidatta, trovò per caso in una cascina della valle Ossona gli ultimi esemplari esistenti dell’Ottofile, ovvero due vecchie pannocchie annerite dal fumo di un camino. Da quei grani, riuscì a far germogliare solo 5 piantine, grazie alle quali l’Ottofile non è andato perduto.
La famiglia Lodi ricevette in regalo una pannocchia. E cominciò un’altra storia.