Molinari (Lega): “Cirio si opponga ai ricorsi contro l’Autonomia”
Nota del capogruppo alla Camera del Carroccio e di Fabrizio Ricca, capogruppo in Regione: "Si segua l'esempio del Veneto"
TORINO – “La legge Calderoli sull’Autonomia deve poter essere applicata dalle Regioni che decidono di avvalersene. E ovviamente con le modalità, la gradualità e le garanzie previste dalla normativa stessa. Il Gruppo consiliare della Lega in Regione Piemonte chiederà al Governatore Cirio di intraprendere un percorso simile a quello già annunciato in Veneto dal Governatore Zaia. Ossia di opporsi al ricorso annunciato contro l’applicazione della legge dalla Sardegna, dalla Puglia e dalla Toscana. in quanto il Piemonte e i piemontesi sarebbero danneggiati dal blocco della legge”.
Così in una nota l’onorevole Riccardo Molinari, segretario della Lega in Piemonte e capogruppo alla Camera, e Fabrizio Ricca, presidente del Gruppo Lega in consiglio regionale.
“Autonomia, poter scegliere”
E aggiungono: “Un conto è scegliere, legittimamente, di non avvalersi delle opportunità offerte dalla legge sull’Autonomia Differenziata. Altro è pretendere che la stessa legge sia ‘congelata‘ o disapplicata in tutto il Paese”.
“La legge Calderoli – prosegue Molinari – è il frutto di un lungo percorso. È stata approvata dai due rami del Parlamento e controfirmata dal Presidente della Repubblica. Immediatamente, e in maniera assolutamente propagandistica, è partita sui contenuti della normativa una campagna di disinformazione da parte della sinistra e dei 5 Stelle. E la raccolta di firme per intraprendere un percorso referendario chiaramente strumentale. Ma sarà la Corte Costituzionale a dirci se l’eventuale referendum sia legittimo“.
“Considerato – conclude – che la legge è collegata alla Finanziaria ed è applicativa del dettato costituzionale. Il ricorso sulla costituzionalità della legge peraltro è ancora più assurdo se pensiamo che a farlo è la Sardegna. Una regione che gode di ampia autonomia grazie allo statuto speciale. Un modo di dire chiaramente da parte di Pd e 5 stelle che l’autonomia deve restare un privilegio per pochi e non un diritto per tutti”.