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    Val
    Economia
    Dino Frambati  
    19 Settembre 2024
    ore
    09:00 Logo Newsguard
    Il caso

    Val Borbera e Curone: il “no” al parco eolico si fa sempre più forte

    Cresce la protesta contro il progetto. Il Comitato 4p in prima linea per difendere il territorio e il suo patrimonio naturale

    Le valli Borbera e Curone sono al centro di un acceso dibattito sul progetto di un nuovo parco eolico. Secondo il Comitato 4p e altre associazioni a difesa del territorio, queste zone non sono adatte a ospitare una simile infrastruttura, che rischierebbe di alterare profondamente il paesaggio naturale.

    La protesta, che si è diffusa rapidamente, è oggi supportata da un documento di dieci pagine, ricco di riferimenti a normative e decreti che sanciscono l’incompatibilità di queste aree con l’installazione delle pale eoliche.

     

    Un appello alla regione Piemonte

    Il documento, reso pubblico in questi giorni, si rivolge direttamente alla regione Piemonte, chiedendo di dichiarare ufficialmente l’inidoneità delle valli Borbera e Curone per il progetto eolico.

    La richiesta si inserisce in un contesto nazionale, dove molte altre regioni, dalla Sardegna alla Liguria, stanno opponendosi a impianti simili. In Liguria, ad esempio, il parco eolico piemontese è stato respinto dal presidente ad interim Alessandro Piana, mentre nell’Imperiese la mobilitazione popolare e istituzionale si è fatta sentire con forza.

     

    Un impatto limitato sull’energia, ma devastante sul territorio

    Il cuore della protesta è legato soprattutto alla tutela del paesaggio, considerato di particolare bellezza e valore storico.

    Il Comitato 4p sottolinea che, oltre a danneggiare un ambiente naturale unico, il parco eolico contribuirebbe in modo insignificante alla produzione di energia: solo l’1% del fabbisogno elettrico del Piemonte. Un dato che, secondo il comitato, non giustifica l’impatto devastante che le pale eoliche avrebbero sul territorio.

     

    Territori da proteggere

    Le aree interessate dal progetto, tra cui i comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Fabbrica Curone, Mongiardino Ligure, Montacuto e la valle Staffora, sono tutelate da normative che ne proteggono la bellezza naturale, la geologia unica e il patrimonio storico.

    Queste zone sono sottoposte a vincoli paesaggistici stabiliti dal decreto ministeriale del 1° agosto 1985, che le ha dichiarate di “notevole interesse pubblico”.

    Inoltre, le valli Borbera e Curone sono caratterizzate da fragilità ambientali, come dissesti idrogeologici, già segnalati nei Piani di Assetto Idrogeologico. Questo rende ancora più forte la necessità di preservare l’equilibrio naturale di queste terre.

     

    Parco eolico: il futuro del progetto

    Il documento del Comitato 4p si conclude con un appello chiaro: il progetto deve essere respinto nella sua interezza. La presenza di pale eoliche sulle creste montuose delle valli Borbera e Curone contrasterebbe con il Piano Paesaggistico Regionale, che individua questi crinali come “corridoi ecologici da preservare”.

    Il destino del parco eolico è ora nelle mani della regione Piemonte, che dovrà decidere se ascoltare le voci sempre più numerose che chiedono di mantenere intatte queste meravigliose valli.

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