“Giustizia per Jordan”: stamattina il corteo per Tortona
Quattrocento persone fra preghiere, canti, balli e l'orgoglio di rivendicare i propri diritti chiedendo giustizia per un omicidio insensato
TORTONA – Pianti, risate, canti, balli, momenti di raccoglimento: c’erano circa quattrocento persone oggi al corteo per non dimenticare Ange Jordan Tchombiap, ucciso barbaramente con una coltellata davanti alla stazione ferroviaria, forse per sottrargli un monopattino elettrico; un omicidio per cui si chiede giustizia.
Una vita difficile
Era arrivato da poco qui nell’Alessandrino, e dopo un breve soggiorno a Molare si era trasferito nella comunità ‘Isola Bella’ di Isola Sant’Antonio: quel giorno aveva preso il monopattino elettrico che solitamente usava per andare a scuola e si era recato in stazione per fare delle fotocopie del suo curriculum da distribuire in giro alle aziende perché, nonostante un passato recente difficilissimo nel viaggio dal Camerun all’Italia, Ange Jordan era felice di essere qui e voleva integrarsi trovando un lavoro. Sogni spezzati in un filo sottile come la lama che lo ha ucciso, ma che in un altro senso lo ha reso immortale e indimenticabile.
Una mescolanza di emozioni
Un corteo chiassoso e colorato, che alterna momenti di riflessione a canti spiritual passando per balli sfrenati: così come la mescolanza fra italiano, francese e camfranglese, la lingua che mescola termini di più idiomi con il creolo e i dialetti locali, anche questo corteo passa dalla commozione delle lacrime della mamma adottiva di Ange Jordan all’orgoglio di rivendicare i propri diritti fino alle danze in onore del defunto come quelle che hanno animato anche lo stop finale nel giardino del palazzo comunale. “Giustizia per Jordan”, pugni alzati verso il cielo: un grido che risuona più volte echeggiando fra i palazzi di un centro di Tortona silenzioso spettatore e che si spera non rimanga inascoltato.