Rotonda ‘Liebig’: ridotti i tempi dell’intervento
I lavori comporteranno la chiusura di un tratto della circonvallazione di Tortona in direzione Genova mentre resteranno regolarmente aperte le altre tre direttrici verso Alessandria, Voghera e il centro città da corso Cavour
TORTONA – Nelle scorse settimane sono partiti i primi interventi per la messa in sicurezza del cavalcavia sulla circonvallazione di Tortona nei pressi della rotonda “Liebig” che, dal 16 giugno, comporteranno la chiusura di un tratto della circonvallazione di Tortona in direzione Genova mentre resteranno regolarmente aperte le altre tre direttrici verso Alessandria, Voghera e il centro città da corso Cavour.
Tre buone ragioni per intervenire
“Si tratta di un intervento per la messa in sicurezza di un tratto di circa 47 metri, per un importo di 825.000 euro – spiega il sindaco Federico Chiodi – non più rinviabile per tre buoni motivi: il primo e principale riguarda la necessità di non far aggravare ulteriormente lo stato della struttura che sostiene un traffico molto importante anche di mezzi pesanti; in secondo luogo perché l’opera di sistemazione è finanziata da un contributo erogato dalla Regione Piemonte che prevede il rispetto di una precisa tempistica; infine, si tratta di interventi che vanno eseguiti nel periodo estivo per motivi tecnici.
“Non si tratta – prosegue il sindaco – di un intervento semplice ma di una lavorazione complessa che richiede necessariamente la chiusura della strada in entrambi i sensi di marcia per un periodo inizialmente fissato in sei mesi, tempistica che siamo riusciti, grazie anche alla collaborazione e alla disponibilità della ditta appaltatrice, a ridurre al massimo in un tempo che è ora stimato in circa quattro mesi e mezzo”.
Le alternative alla rotonda per i mezzi pesanti
Dato che non esiste allo stato attuale un tragitto alternativo che colleghi la parte sud della città alla provinciale per Alessandria percorribile anche dai mezzi pesanti, ci sono stati tentativi per individuare un percorso preferenziale per i camion che, necessariamente, avrebbe dovuto attraversare il centro abitato: per questo motivo nelle scorse settimane i tecnici hanno eseguito attente valutazioni e monitoraggi sui ponti cittadini, in particolare quelli che insistono sul torrente Ossona in via Trento e viale F.lli Kennedy, per capire se potessero sostenere un aumento significativo del traffico di mezzi pesanti.
Tuttavia il monitoraggio ha dato esisti negativi, ragione per la quale si è esplorata anche la possibilità di realizzare una sorta di “ponte provvisorio” da installare in viale Kennedy per il tempo necessario al completamento dei lavori. Anche questa ipotesi però è stata, al momento, scartata poiché non realizzabile in tempi brevi e con una spesa ritenuta non congrua.
“L’indicazione quindi da dare agli autotrasportatori – chiosa il primo cittadino – per i mezzi al di sopra di un certo tonnellaggio, è quella di utilizzare l’autostrada dal casello più vicino alla zona sud della città, cioè quello di Serravalle Scrivia; inoltre un’area di sosta e parcheggio a Rivalta Scrivia diventerà a disposizione delle aziende locali.
Trovare sempre una mediazione
“Il dovere e la responsabilità dell’amministrazione comunale – conclude Chiodi – è trovare la soluzione che comporti il minor danno per tutti, anche per quelle aziende che rappresentano una parte importante del tessuto economico cittadino, garantendo fra l’altro, numerosi posti di lavoro. Ho letto dichiarazioni piuttosto affrettate da parte dell’opposizione nelle ultime settimane: per loro la soluzione era semplice, le aziende di autotrasporto possono essere lasciate al loro destino, la priorità è che non passino in città”.
“E’ una posizione legittima ma per noi la priorità rimane sempre quella di salvaguardare da una parte la salute dei cittadini, dall’altra il lavoro e l’economia della nostra città. Per questo motivo abbiamo valutato, impiegando il tempo necessario, tutte le possibili opzioni, senza pregiudizi e valutando ogni aspetto di una problematica complessa che comporterà in ogni caso disagi, seppur per un periodo di tempo limitato, ma che non può essere ulteriormente procrastinata per la sicurezza di tutti”.