Più delle ciliegie di Rivarone
Il formato dei video verticali sembra essere diventato il protagonista della Rete, da TikTok a Instagram, da Youtube a Facebook
Qualche anno fa fece il giro del Web una notizia che sembrava provenire da un futuro lontano: in Cina stavano girando serie TV in verticale. Vere e proprie fiction pensate per essere viste sullo smartphone. In piedi, tra una fermata della metro e un semaforo rosso. Sembrava una provocazione, era un’anticipazione.
TikTok ha infatti cambiato le regole del gioco rendendo i video verticali i protagonisti della Rete. In Italia su TikTok si passano in media 29 ore al mese, Facebook e Instagram “solo” 17 a riprova del successo, almeno per chi li organizza e pubblica, di questo formato. Uno dopo l’altro, i video scorrono come le ciliegie di Rivarone. Queste ultime però, nel mese di giugno, finiscono. I video no.
Causa ed effetto della limitata attenzione
Per chi volesse ritornare teenager oppure osservare ciò che fa, fra le altre cose, un social media manager, può scaricare app come CapCut o Edits che permettono di tagliare, montare i video, aggiungere effetti e musica. Persino YouTube, l’ultimo baluardo dei video in orizzontale, sta dando sempre più visibilità agli “Shorts”. Contenuti sempre più veloci, istintivi, frammentari, effetto e causa di una soglia di attenzione sempre più bassa. Ormai non vi sono più panorami, solo primi piani.
Dopo aver accettato di vedere film sul display di un telefono e di ascoltare musica in 15 secondi, il timore è che persino Excel possa ospitare video verticali: il prossimo bilancio aziendale forse sarà un reel da condividere. Siamo noi ad adattarci al formato o è il formato che sta cambiando noi? Intanto il mondo gira. Ma solo se il pollice scorre verso l’alto.