Cane morto, gatti e galline tra i rifiuti: scoperta casa degli orrori a Viguzzolo
VIGUZZOLO - Rifiuti, sporcizia e degrado in ogni angolo dell’abitazione. Un cane morto da tempo rinchiuso in una borsa, sette gatti…
VIGUZZOLO – Il cane Filippo è stato ucciso da un’auto e Viguzzolo ha perso la propria mascotte.
Ora c’è chi chiede di dedicargli una statua, qualcuno si accontenterebbe di ritrarlo in un ‘murale’, altri hanno proposto di intitolargli una via. Sarà di diverso avviso la ragazza che, per un suo morso, finì al Pronto soccorso. Ma, sostanzialmente, per quanto “divisivo”, Filippo era ormai un “personaggio”, con rifugio in via Nuova, dove soleva dormire al ciglio della strada. E dove trovava cibo grazie alla generosità di alcuni abitanti della zona.
Filippo arrivò nel 2014, anno in cui Viguzzolo conobbe due alluvioni. C’ chi ironizzò spiegando che se l’era portato la piena. Fatto sta che, da allora, è stato una presenza costante in paese, fatto salvo quando, lo scorso autunno, si allontanò per qualche settimana. Lo ritrovarono a Tortona. Vista la scarsa propensione a farsi catturare (anzi, pare non ci sia mai riuscito nessuno), per “convincerlo” a tornare, venne usato un escamotage. Ovvero: una ragazza andò in città col proprio cane che, essendo fedele amico di Filippo, lo indusse a seguirlo.
Da allora, non s’è più mosso dal paese, complici anche le evidenti difficoltà dovute a un’età avanzata che ha inciso tanto sull’udito quanto sulla vista. Le menomazioni potrebbero essere state una concausa dell’incidente fatale.
Cane morto, gatti e galline tra i rifiuti: scoperta casa degli orrori a Viguzzolo
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Filippo è stato seppellito ieri sul Monte Canino, il colle di Viguzzolo su cui sorge la chiesetta dedicata a San Bartolomeo, patrono del paese (si celebra il 24 agosto). Veglierà dall’alto una comunità che lo ha considerato di famiglia, che s’è affezionata a lui tanto da battezzarlo con un nome “umano” (non è chiaro chi glielo abbia affibbiato), da non considerarlo randagio (benché non avesse né padrone né microchip) e da volerne perpetuare la memoria perfino con una statua.
Di certo, quando si parlerà di lui, lo si farà ricordandone anche “la spiccata intelligenza” che lo portava “ad attraversare la strada provinciale utilizzando le strisce pedonali o aspettando il semaforo verde”. Gli uomini, per dire, non sempre lo fanno…