Tortona: parla la cugina di Marco Piffari, morto nell’esplosione di Castel d’Azzano

TORTONA – Orgoglioso di vestire la divisa dei Carabinieri, sempre pronto e preparato alle azioni da prima linea. Marco Piffari, 56 anni, uno dei militari morti nell’esplosione di un casolare a Castel D’Azzano, era nato a Taranto (suo papà era in Marina). Ma forte è sempre stato il legame con Tortona città natale della mamma e dove sono nati i suoi fratelli (Andrea e Michela).

In città, infatti, vive parte della sua famiglia. La zia materna, lo zio e la cugina Roberta Bruno, 47 anni.

Martedì, di prima mattina, Roberta ha ricevuto un messaggio sul cellulare: “È morto Marco”. In quegli attimi forse la mente rifiuta di recepire. Poi è bastato aprire internet per capire, per rendersi conto che quella tragedia geograficamente lontana dalla nostra provincia tocca drammaticamente anche loro. Ed è proprio Roberta a raccontare chi era Marco.

Con le lacrime agli occhi Roberta ricorda come suo cugino stesse vivendo un bel periodo. “Aveva un cuore grande, sempre allegro tanto da non riuscire a capire se parlava seriamente o scherzava”. Ed era felice, tra pochi giorni sarebbe partito per una missione in Libano.

Marco Piffari era il comandante della Squadra operativa di supporto separato (Sos) del quarto Battaglione Veneto. Con lui sono morti il carabiniere scelto Davide Bernardello e il brigadiere capo Valerio Daprà. Le indagini della Procura di Verona dovranno chiarire come sono andati i fatti, il Procuratore ipotizza il reato di strage nei confronti dei tre fratelli Ramponi responsabili dell’esplosione.

La data dei funerali è fissata per venerdì 17 ottobre. Le cerimonie di Stato si terranno a Padova, nella basilica di Santa Giustina.