AdlCobas annuncia uno sciopero generale per venerdì prossimo
Il 28 novembre AdlCobas ha proclamato insieme a tutto il sindacalismo di base lo sciopero generale in tutta Italia
TORTONA – Il 28 novembre AdlCobas ha proclamato insieme a tutto il sindacalismo di base lo sciopero generale in tutta Italia. “Una giornata di lotta necessaria e urgente – dicono dal sindacato – costruita dal basso insieme a lavoratrici e lavoratori per denunciare un modello economico e politico che penalizza chi lavora, chi studia e chi vive di salario e non di rendita”.
AdlCobas: “Contro il silenzio e la paura”
“Mentre i territori si impoveriscono e aumentano disuguaglianze e precarietà, il governo italiano prepara una manovra economica che destina 23 miliardi di euro aggiuntivi alle spese militari, sottraendoli a sanità, scuola, welfare, salari e diritti. È una scelta politica che respingiamo con forza e di fronte alla quale non intendiamo tacere.
Il governo Meloni tenta di imporre silenzio e paura, anche attraverso il DDL Sicurezza, che mira a reprimere il conflitto sociale, la protesta e la libertà di manifestare. Ma le mobilitazioni e gli scioperi del mese scorso in solidarietà al popolo palestinese – schiacciato anche dalle politiche del governo italiano e dalla complicità internazionale – hanno mostrato con grande forza la determinazione collettiva a non restare a guardare.
E non resteremo a guardare nemmeno mentre il welfare viene smantellato, mentre le crisi ricadono sempre sulle spalle di lavoratrici e lavoratori e mentre chi accumula profitti o evade/elude le tasse continua a essere protetto. Basta privilegi fiscali: chi ha di più deve contribuire di più. È il momento di tassare i super-ricchi per finanziare sanità, scuola, trasporti, welfare, salari e diritti. È il momento di abbassare le tasse a lavoratrici e lavoratori”.
Sciopero generale: le motivazioni di AdlCobas
Il prossimo venerdì 28 novembre, Tortona si prepara a vivere una giornata di mobilitazione destinata a lasciare il segno nel settore logistico e sul panorama nazionale. Dalle prime luci del mattino, lavoratori e lavoratrici si ritroveranno alle 8 al Logicor Logistic Park, in Frazione Cascinotti Fornace 48, pronti a bloccare il cuore pulsante della logistica locale, dove sorgono i magazzini In’S, Arco, Arcaplanet e Rivalta Spedizioni.
Lo sciopero, proclamato da AdlCobas insieme a tutte le sigle del sindacalismo di base, punta il dito contro una manovra nazionale ritenuta antisociale e a favore di interessi privati e militari. Alla base delle rivendicazioni vi sono richieste precise: maggiori investimenti nei settori pubblici, una riduzione immediata delle spese militari, stabilizzazione dei precari nel pubblico e nel privato, aumenti salariali, rinnovo dei contratti e un adeguamento automatico all’inflazione. Senza dimenticare la battaglia per una riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione e l’introduzione di un salario minimo legale, oltre alla rottura dei rapporti economici e militari con Israele e la solidarietà attiva al popolo palestinese.
Adl Cobas illustra le ragioni della protesta
La mobilitazione non si limita alle rivendicazioni economiche. I manifestanti scenderanno in piazza contro la guerra e la militarizzazione della società, una legge di bilancio accusata di introdurre tagli e privatizzazioni, il proliferare degli appalti e del lavoro precario e lo sfruttamento. Nel mirino anche il DDL Sicurezza che, secondo i sindacati, mira a “zittire e criminalizzare chi lotta” e la protezione fiscale dei grandi patrimoni, dell’evasione e dell’elusione fiscale.
La giornata del 28 novembre si annuncia come uno dei maggiori scioperi dell’anno, con effetti lungo tutta la filiera logistica italiana. L’astensione coinvolgerà magazzini, distribuzione, autostrade, ferrovia e persino trasporto aereo, causando prevedibili ritardi e accumuli nei flussi di merci e nelle consegne urbane. Proprio l’area di Tortona, uno dei poli strategici della logistica, sarà tra i luoghi più caldi della protesta, mentre già si annunciano disagi anche negli scali portuali di Genova, Trieste, Livorno e Civitavecchia.
Il giorno dopo: la protesta arriva a Roma
Il giorno seguente, 29 novembre, la mobilitazione si sposterà nella capitale: un pullman di AdlCobas partirà da Alessandria per portare la voce dei manifestanti davanti al Parlamento, contro il governo Meloni e la manovra finanziaria. I lavoratori tornano così in piazza per rivendicare dignità, diritti, salario e giustizia sociale, con la convinzione che la lotta contro precarietà, tagli ai servizi e militarizzazione sia una questione di civiltà che riguarda il futuro di tutti.
La protesta del 28 novembre sarà quindi non solo uno stop operativo, ma un vero e proprio messaggio politico: la logistica, cuore pulsante dell’economia locale e nazionale, si ferma per chiedere giustizia sociale, sicurezza, salari dignitosi e maggiori investimenti nel welfare, contro un sistema che – denunciano i sindacati – continua a favorire i profitti dei pochi a scapito dei tanti.