Omicidio: la Procura generale ha chiesto l’ergastolo per Luca Orlandi
Norma Megardi, la vittima
Cronaca
Monica Gasparini  
26 Novembre 2025
ore
14:48 Logo Newsguard
Processo d’Appello

Omicidio: la Procura generale ha chiesto l’ergastolo per Luca Orlandi

Il primo grado il giovane agricoltore di Sale era stato condannato a 30 anni. Per il perito, l’imputato affetto da un disturbo dello spettro autistico che ha influito sulla capacità di intendere e volere

TORINO – Omicidio Norma Megardi, è in corso il processo in Corte d’Assise d’Appello. La Procura generale ha chiesto l’ergastolo per l’imputato Luca Orlandi, 24 anni, di Sale. In subordine, qualora la Corte accogliesse la tesi del dottor Keller, la Pg ha chiesto 27 anni oltre alla misura di 3 anni in casa di sicurezza.

La Corte d’Appello aveva disposto la perizia psichiatrica proprio per stabilire se, al momento dei fatti, Luca Orlandi, 26 anni, fosse capace di intendere e di volere. Il perito ha sostenuto come Luca Orlandi sia affetto da un disturbo dello spettro autistico, situazione che avrebbe inciso sulla capacità di intendere e di volere.

Ora stanno discutendo i difensori dell’imputato. La sentenza dovrebbe arrivare già oggi.

La scorsa udienza

La scorsa udienza, i giudici torinesi avevano respinto le numerose richieste dei difensori (avvocati Lorenzo Magnarelli e Wladimiro Meisina) di rinnovazione di attività istruttorie. Si chiedevano, in sostanza, nuovi accertamenti per ridefinire l’accaduto, le cause della morte della donna e la condotta tenuta dai carabinieri.  La Corte aveva detto sì solo all’accertamento medico affidandolo al dottor Roberto Keller. Ed è proprio sulle condizioni psichiche del giovane Orlandi che si è dibattuto a lungo oggi.

Luca Orlandi era stato condannato in primo grado a trent’anni di carcere. I giudici alessandrini lo avevano ritenuto responsabile della morte della professoressa 74enne di Sale, sua vicina di casa, avvenuta il 20 giugno 2022.

La ricostruzione

Il processo davanti alla Corte alessandrina (presieduta da Gianluigi Biasci) si era concluso il 17 settembre 2024. Per i giudici l’assassino di Norma aveva un nome e un cognome, quello del giovane agricoltore di Sale. Che prima aveva confessato il delitto e poi, dal carcere, aveva ritrattato, professandosi innocente. Per l’imputato, i pubblici ministeri Andrea Trucano e Federico Silvestri avevano chiesto l’ergastolo; la difesa, invece, si era battuta per l’assoluzione, sostenendo fermamente l’innocenza del giovane.

La famiglia Orlandi, inoltre, era stata ritenuta responsabile di calunnia nei confronti dei Carabinieri che indagarono (assistiti dall’avvocato Piero Monti).

Aspro dibattimento

È stato un processo lungo, aspro e difficile quello di primo grado. Poi, al termine di sette ore di Camera di Consiglio, Gianluigi Biasci aveva letto il verdetto. Trent’anni a Luca Orlandi, quattro anni e sei mesi ai suoi genitori per la calunnia (stessa pena chiesta dalla Procura).

La famiglia di Norma Megardi, assistita dall’avvocato Guglielmina Mecucci del foro di Alessandria, ha sempre mantenuto un atteggiamento riservato. Rispettoso, nonostante il dramma e il dolore.

 

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