Pontecurone: dal 15 dicembre ‘scompaiono’ otto treni
Società
Marco Gotta  
5 Dicembre 2025
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Ferrovie

Pontecurone: dal 15 dicembre ‘scompaiono’ otto treni

L'opposizione chiede al sindaco cosa intenda fare per difendere il paese dalle conseguenze del cosiddetto “Patto di Tortona”

Pontecurone Treni TagliatiPONTECURONE – Dal 15 dicembre a Pontecurone i treni diretti per Milano saranno quasi azzerati e i pendolari temono di essere tagliati fuori dal diritto alla mobilità. A denunciare la situazione è l’opposizione consiliare, che parla di “disastro” e chiede al sindaco cosa intenda fare per difendere il paese dalle conseguenze del cosiddetto “Patto di Tortona”.

Il nuovo Patto e i tagli a Pontecurone

Con il “Patto di Tortona”, l’accordo siglato nel luglio 2025 tra Piemonte, Liguria e Lombardia per potenziare la mobilità ferroviaria nel Nord-Ovest, è prevista una revisione complessiva degli orari sulle principali direttrici, in particolare sulle tratte Milano–Genova e Milano–Asti. Secondo i documenti resi noti, a partire dal 15 dicembre alcune città beneficeranno di un aumento di corse, mentre altre subiranno riduzioni anche significative.

 

Nel caso di Pontecurone, è evidente il bilancio “impietoso”: i treni diretti verso Milano passerebbero da sei al giorno a soltanto due, mentre nella direzione opposta il taglio sarebbe ancora più drastico, con un solo treno diretto da Milano a Pontecurone al posto degli attuali cinque.

Pendolari penalizzati e costi in aumento

La prospettiva è particolarmente critica per chi ogni giorno si sposta per lavoro o studio verso Milano e Pavia, che fino ad oggi poteva contare su collegamenti diretti dalla stazione di Pontecurone. Con il nuovo orario, spiegano i promotori della protesta, molti saranno di fatto costretti a raggiungere in auto la stazione di Voghera per trovare treni più frequenti e compatibili con gli orari di uffici, università e scuole.

Questo comporterebbe non solo una riorganizzazione complicata della vita familiare, ma anche un aggravio economico non indifferente: più carburante, più spese di parcheggio, da sommare al già elevato costo degli abbonamenti ferroviari. A tutto ciò si aggiunge il paradosso ambientale, perché in un momento in cui si invita a ridurre l’uso dell’auto privata, il taglio dei treni rischia di spingere molti cittadini proprio verso il trasporto su gomma.

“Un diritto alla mobilità negato”

Nel comunicato diffuso dai gruppi di opposizione il giudizio è netto: non si tratta solo di un disagio pratico, ma di una “inaccettabile privazione di un servizio essenziale”. Viene ricordato alle giunte regionali di centrodestra di Piemonte, Lombardia e Liguria, così come alla maggioranza che governa il Comune, che la mobilità non è un semplice optional, bensì “prima di tutto un diritto”.

Pontecurone Treni Tagliati

I firmatari accusano le istituzioni di essersi “completamente dimenticate di Pontecurone” e avanzano il sospetto che la marginalizzazione del paese possa essere collegata anche alla battaglia condotta sul progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria, sulla quale il territorio si è più volte mobilitato.

L’interrogazione al sindaco di Pontecurone

Per queste ragioni la lista di opposizione “Torre Civica” ha depositato il 2 dicembre un’interrogazione rivolta al sindaco Federico D’Amico, chiedendo di chiarire che cosa l’amministrazione abbia fatto finora per contrastare i tagli e, soprattutto, quali azioni intenda intraprendere per difendere i pendolari pontecuronesi.

Nel testo si sottolinea che il Comune avrebbe dovuto attivarsi con maggiore tempestività nei confronti di Regione e gestori del servizio, per far valere le esigenze di un’utenza che comprende non solo lavoratori e studenti, ma anche anziani e persone senza automobile.

I promotori annunciano che continueranno a tenere alta l’attenzione sul tema: “Come sempre – assicurano – non ci fermeremo qui e vi terremo aggiornati”, promettendo nuove iniziative di informazione e pressione istituzionale nelle prossime settimane.

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