Blackout totale: perché?
Gregucci: "L'abbiamo riaperta e dopo 10 secondi eravamo in dieci. Questa è la sintesi"
LECCO – “Abbiamo riaperto la partita e dieci secondi dopo ci siamo ritrovati con un uomo in meno. Questa è la sintesi della nostra prestazione”. La prestazione di un’Alessandria irriconoscibile anche per Angelo Gregucci. “Le ragioni di questo blackout mentale e di gioco? Non lo so, sono sincero, perché non mi è mai capitato di vedere la mia squadra così appesantita dalla gara, così in difficoltà, mai prima sulle seconde palle, sempre anticipata, frenata sulle fasce, obbligata a sporcare il gioco sempre da un avversario che ha meritato la vittoria”.
Grigi bocciati seccamente: dire ridimensionati, dopo tre sole gare, forse è eccessivo, ma se era un esame di maturità, sono stati respinti tutti e con insufficienze gravi.
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Il Lecco ha fatto sfogare gli ospiti per cinque minuti, poi al primo affondo ha colpito. “Inconcepibile andare sotto al primo cross in area, a difesa schierata“. Prima Scognamillo e poi Cosenza si sono persi Galli che, in mezzo al campo, non l’ha mai fatta vedere a Di Quinzio, ma l’Alessandria che ha 84 minuti a disposizione per riprendersi la partita e non fa nulla per riuscirci dà un pessimo segnale. “Abbiamo subitò l’intensità atletica e la grande aggressività dei padroni di casa che, sotto questo aspetto hanno legittimato il risultato. Abbiamo subito la pesantezza di un compito che non siamo riusciti a interpretare: dovevamo riprendere il gioco, rimettere la gara dalla nostra parte e non ci siamo mai riusciti, in ritardo nelle giocate e con molti, troppi errori”.
Un campanello d’allarme? “Dico che abbiamo bucato completamente la gara, sotto tutti gli aspetti. Siamo mancati in tutto: nell’atteggiamento, nella mentalità, nella condizione, nell’aggressività”.
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Troppi giocatori, di fatto la totalità, hanno steccato individualmente e nella manovra collettiva. “Abbiamo sbagliato anche le giocate più semplici. Insisto: non ho mai visto i miei uomini comportarsi in questo modo: un blackout totale”.
Abbiamo bucato completamente la gara, sbagliando le giocate più semplici. Siamo mancati in tutto: atteggiamento, condizione, mentalità
Forse ci sarebbe da ripensare non tanto alla difesa a tre, quanto alle garanzie che alcuni interpreti danno, anzi non danno. Solo Macchioni si salva dal disastro dietro: meglio dare fiducia a un 2002 che affidarsi a chi non è ancora in condizione e si fa infilare con una facilità disarmante e preoccupante.